"Alluvione, lavori di ripristino al via in estate"

Sopralluogo della vicepresidente della Regione, Irene Priolo, in via Casale, sull’argine faentino del fiume Senio

"Alluvione, lavori di ripristino al via in estate"

"Alluvione, lavori di ripristino al via in estate"

Anche la vicepresidente dell’Emilia Romagna, Irene Priolo, è arrivata ieri in via Casale, sull’argine faentino del Senio, per un incontro a tu per tu con gli alluvionati dei quartiere, i quali da un anno convivono con lo spettro di un nuovo allagamento, considerando che nei rilevati che sorgono attorno al Senio si spalancano voragini ampie anche decine di metri. "Di qui a novembre siamo di nuovo fuggiti tutti", hanno fatto notare i cittadini alla vicepresidente regionale. Intorno alle mappe dell’area stese su un tavolo, l’assessora Priolo e i residenti si sono confrontati su tutti i futuri possibili di quest’area: insieme a loro la consigliera regionale Rontini, il sindaco Massimo Isola, gli assessori Andrea Fabbri e Massimo Bosi, oltre a vari tecnici comunali e regionali. I quali hanno elencato i primi interventi eseguiti, quali la chiusura degli scarichi che connettevano il fiume con i campi: "In futuro potranno essere attivi solo se dotati di clapet, in grado di far defluire l’acqua dai campi al fiume, ma non il contrario". I rilevati realizzati dai privati a protezione dei loro campi potranno invece essere ricostruiti dagli stessi cittadini, e inseriti nelle perizie alluvionali. L’area di via Casale è un luogo in cui si somma tutto quello che l’alluvione ha portato con sè: qui si sommano i danni alle golene, l’ipotesi di realizzazione di un’area allagabile, lo spettro di una delocalizzazione dei residenti e, su tutto, la domanda che molti di loro si pongono ormai da un anno: "Perché quando abbiamo comprato le nostre case nessuno ci avvertì dei rischi di questa zona?". Un altro quesito attanaglia i residenti: "Gli argini saranno risistemati?". Su questo fronte molto dipenderà dal piano che la Struttura commissariale diramerà il prossimo 30 giugno, ma alcune coordinate sono già delineate: "La sponda più vicina al fiume sarà senz’altro ripristinata; per la golena si faranno valutazioni".

I lavori, ad ogni modo, prenderanno il via in estate. A quel punto dai cittadini si è levato un coro pressoché unanime: "Ma questa diventerà un’area allagabile?". La Regione "è al lavoro per decidere come e dove progettare delle aree allagabili e delle zone ad allagamento controllato – ha proseguito Priolo –, le quali, voglio sottolinearlo, non prevedono la rottura degli argini ma servono appunto a evitare che questa si verifichi. Altri argini verranno invece allargati". La vicepresidente ha voluto comunque chiarire un elemento: "Il piano di Armando Brath per realizzare da queste parti quattro aree allagabili appartiene al passato, e non è detto che venga riproposto tale e quale, in particolare per l’area 4 in cui sorgono le case dei residenti. Più a monte sorgeranno infatti strutture per proteggere la cittadinanza meglio e più di prima. Ma gli interventi evidenziati da Brath non possono avere il sostegno della cittadinanza solo quando piacciono a tutti".

Filippo Donati