Dai primi anni Sessanta il numero di ravennati che possedevano una piccola barca a vela o un motoscafo andò aumentando notevolmente e ben presto l’attracco al porticciolo turistico (allestito fin dal 1949 dal locale Circolo Velico), nel bacino che all’epoca ospitava anche la flotta dei pescherecci, si rivelò insufficiente. In quegli anni (la foto è del giugno 1964) il compartimento marittimo ravennate annoverava il più alto numero di imbarcazioni dell’Adriatico. Con la costruzione delle dighe e la conseguente erosione, il Circolo Velico alla fine del decennio realizzò un nuovo approdo.
A cura di Carlo Raggi