
Interessata dagli allagamenti solo la ’zona rossa’, dove ci sono le case più colpite da demolire. Il Comune spiega che le palancole piantate di recente hanno retto, ma la terra al di sopra no.
I primi timori hanno iniziato a serpeggiare tra le case come un nodo alla bocca dello stomaco, pensieri angoscianti che si susseguono frenetici tra chi sta ancora pulendo e cerca di salvare il salvabile dopo l’alluvione che ha travolto il paese a metà settembre. A Traversara l’ordine di evacuazione è arrivato nel primo pomeriggio di giovedì. Stesso copione, stavolta messo in atto in modo ancora più rigoroso rispetto a due settimane fa. Mobili al piano superiore, auto caricata con più oggetti possibili e fuggi fuggi generale verso la casa di parenti o amici, o al palazzetto dello sport. Di nuovo, dopo solo due settimane, la sensazione di impotenza. La speranza che sia solo precauzione.
E invece. Verso le 3.30 eccola che torna, l’acqua. Non tanta quanta due settimane fa, non con lo stesso impeto, ma portandosi dietro lo stesso strascico di dolore, la stessa sensazione di impotenza. Non arriva a insinuarsi nel centro del paese, resta contenuta in una piccola area: la cosiddetta ’zona rossa’, quella già più colpita, dove ci sono le case da demolire (che sono una decina, come indicate nei giorni scorsi). Poche decine di centimetri, a onor del vero: non è l’onda alta metri del 19 settembre. Ma l’argine ricostruito non è ancora abbastanza forte da sopportare una piena. E in quel punto era anche notevolmente più basso, perché non c’era stato ancora il tempo di ricostruirlo del tutto. "Evacuare immediatamente tutti i piani terra e portarsi ai piani alti in: via Cogollo, via Longanesi, via Cocchi, via Viazza Vecchia, via Viazza Nuova. Traversara deve restare completamente evacuata" si legge in un post del sindaco di Bagnacavallo Matteo Giacomoni nel cuore della notte. In paese non è rimasto quasi nessuno, ma anche per chi è lontano è difficile dormire. Alle 6 un altro aggiornamento dal sindaco: "Stiamo costantemente monitorando la falla che si è aperta sull’argine a Traversara. L’acqua attualmente sta trafilando per i campi, attraversando la zona rossa, e si scola nel foso Barbavera che al momento la sta supportando. Il cantiere prosegue i lavori sull’argine. Tecnici del Comune, Protezione Civile e Consorzio di Bonifica sono pronti a intervenire se necessario".
In mattinata il peggio è passato. Sul posto, col sindaco e i tecnici, c’è la presidente della Regione Irene Priolo, commissaria per l’alluvione ad interim. Dal Comune spiegano che le palancole piantate nell’argine nelle ultime due settimane per rafforzarlo, grandi lamiere conficcate in profondità, hanno retto. La terra al di sopra, però, era ancora fresca. E l’acqua ci si è infiltrata attraverso fino a farla cedere. "Per tutta la notte è stata presente una ditta a monitorare la situazione – spiegano dal Comune di Bagnacavallo – e quando è iniziata la criticità hanno iniziato a lavorare per mantenerla sotto controllo". L’acqua attraverso i campi defluiva verso la zona del cimitero fino a incontrare lo scolo consorziale, per incanalarsi verso Villanova attraverso la rete di scolo. "Rientro ora dal cantiere di Traversara che ho personalmente presidiato da questa notte" ha scritto il sindaco verso le 17, aggiungendo: "Sono felice di comunicare che l’acqua ha smesso di uscire. La trafilatura è sotto controllo e in via di risoluzione. L’acqua defluita è stata portata via dai canali di scolo grazie all’ottimo lavoro fatto insieme al Consorzio di bonifica e alle squadre della Protezione civile, per questo non si segnalano problemi a Villanova. Fortunatamente la stragrande maggioranza delle abitazioni di Traversara non è stata interessata dalla fuoriuscita dell’acqua. Strade, piazze e i principali spazi sono attualmente liberi". Nel pomeriggio restava evacuata solo Traversara.
Sara Servadei