Il presidio alla Lega Srl: "Prospettive molto nere"

I 25 lavoratori ieri si sono trovati davanti alla sede dell’azienda in forte crisi. Il legale della ditta: "I fornitori non consegnano più e gli ordini sono bloccati".

Il presidio alla Lega Srl: "Prospettive molto nere"

Il presidio alla Lega Srl: "Prospettive molto nere"

Volti increduli e preoccupati tra le bandiere rosse della Fiom Cgil. Sono quelli dei circa 25 dipendenti della Lega Srl Costruzioni Apistiche che nella mattinata di ieri, alle 8, si sono ritrovati in presidio in via Maestri del Lavoro a Faenza, davanti ai cancelli dell’azienda. Un’ora di manifestazione a cui è poi seguita l’intera giornata lavorativa di sciopero. Nessuna tensione apparente e qualche sorriso di circostanza a ingannare lo stato di seria preoccupazione per la loro sorte professionale e per quella della storica azienda per cui lavorano, sull’orlo del fallimento. "Ho sempre creduto in Lega – dice una lavoratrice –. Lavoro qui da più di quarant’anni e ad agosto 2025 dovrei andare in pensione. Non avrei mai pensato di arrivare a questo punto. Per me la Lega è sempre stata una famiglia", idealmente e di fatto considerando che il marito "è anche lui dipendente", e che quindi le entrate familiari dipendono interamente dall’azienda. Dello stesso avviso i colleghi, come Davide, più giovane e con famiglia a carico, dipendente della Lega da una dozzina d’anni: "È uno dei marchi più conosciuti al mondo, vendevamo in Cina, in Australia e in California. Nasciamo come azienda artigianale e avevamo una bella qualità. La corsa all’industrializzazione ha portato a questo risultato e ora l’unica speranza è che qualcuno abbia serie intenzioni di acquisire l’azienda e di portarla avanti". L’unica, appunto, perché da qualche tempo l’azienda è in forte difficoltà economica, e come aveva scritto la Fiom Cgil "a dicembre aveva comunicato al sindacato e al personale l’interesse da parte di una società del settore con sede a Faenza, l’Acme 21". In ballo c’era l’ipotesi di un affitto del ramo d’azienda.

"Questa trattativa c’è stata – è la precisazione del legale incaricato da Lega, l’avvocato Carlo Giulio Casadio – e gli imprenditori interessati si sono impegnati molto per portare avanti l’affitto del ramo d’azienda propedeutico all’acquisto. L’intenzione era molto seria ed era anche stata fissata la convocazione dal notaio. Purtroppo non sono stati adeguatamente supportati dagli investitori a cui si erano rivolti ed è passato altro tempo nel quale non si è riusciti a trovare una soluzione". C’è però un paradosso, evidenziato dai dipendenti ieri in presidio e confermato dal legale: proprio in virtù del marchio e dei prodotti l’azienda avrebbe numerosi ordini da evadere per somme importanti. "La difficoltà è che i fornitori non consegnano più – chiarisce il legale – ma c’è un portafoglio ordini per parecchie centinaia di migliaia di euro. Buona parte dei prodotti è pronto, mancano solo dei componenti, ma serve la liquidità per saldare i fornitori". Ieri su questo punto si è tenuta una riunione di direzione. "La situazione e le prospettive restano molto negative – conclude l’avvocato Casadio – e il tempo è molto poco. Se non si sblocca una soluzione il destino è la liquidazione giudiziale".

Damiano Ventura