Raddoppiare il Contributo di immediato sostegno: da 5.000 a 10mila euro. È la richiesta che la presidente della Regione Irene Priolo ha fatto in una lettera a Fabio Ciciliano, capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile, per aiutare chi è stato alluvionato sia l’anno scorso che quest’anno. Del resto quei 5.000 euro per i più sono stati l’unica forma di aiuto arrivata concretamente, visto che le richieste di rimborso tramite la piattaforma Sfinge in molti casi sono state bloccate per verifiche ulteriori e tanti, visti gli alti costi delle perizie e la grossa percentuale di domande rigettate, hanno deciso di non provarci nemmeno. "Il Dipartimento attivò in accordo con la Regione questo provvedimento innovativo che permise ai Comuni di dare risposte rapide – spiega Priolo nella lettera –. La richiesta di raddoppio, frutto anche di un approfondito confronto con i sindaci dei territori più colpiti, nasce dunque dalla constatazione di un dato di fatto: di fronte alla particolarità e alla gravità dei fenomeni che si sono verificati, il solo contributo di immediato sostegno, in attesa di successive, complementari, rapide ed efficaci misure di contribuzione nazionale, ha determinato la necessità da parte dei cittadini di concorrere con proprie risorse al fine del ripristino della funzionalità delle abitazioni. Ora, a seguito del secondo evento del 2024, molti nuclei che con importanti sforzi personali erano riusciti a rientrare nelle proprie abitazioni rischiano di non essere più nelle condizioni di rifinanziare, come nel 2023, i loro interventi di ripristino a parità di contributo di immediato sostegno, rendendo difficile l’obiettivo di fornire loro un effettivo sostegno per il ritorno alle normali condizioni di vita".
È stato inoltre approvato un piano di interventi che prevede anche l’attivazione dei Cas, i contributi di autonoma sistemazione, per i nuclei sfollati, che oggi in regione sono circa 300. In totale sono stati stanziati per questo 3 milioni e per le famiglie si va da un minimo di 400 a 900 euro mensili, in base al numero dei componenti e alla presenza di anziani e disabili. Nel piano sono compresi anche interventi di somma urgenza sui fiumi Senio (a Cotignola e Ravenna) e Lamone (a Traversara, Ravenna e Russi), oltre all’Idice nel Bolognese, per complessivi 14,5 milioni. In totale il piano approvato costa 20 milioni. Il Cas potrà essere richiesto da tutte le famiglie che hanno contribuito in maniera autonoma a trovare una sistemazione temporanea. Le domande vanno presentate entro il 31 ottobre al Comune in cui si trova l’abitazione sgomberata.
Ieri si è parlato dello stato di avanzamento degli interventi urgenti di difesa idraulica in una riunione tra Priolo e il commissario straordinario alla ricostruzione post alluvione Figliuolo. Sul tema delle procedure di semplificazione, proposto dalla presidente della Regione, il commissario si è detto disponibile a portare le istanze ai ministeri competenti per una completa valutazione, precisando che "il quadro derogatorio, unico e senza precedenti, contenuto nelle ordinanze relative agli interventi urgenti di messa in sicurezza per la ricostruzione post alluvione degli eventi del maggio 2023, già contempla il ricorso alla procedura negoziata senza la pubblicazione dei bandi di gara e l’affidamento diretto dei lavori alle ditte appaltatrici".
Priolo ha presentato a Figliuolo un primo elenco di opere strategiche, bacino per bacino, per un totale di 600 milioni: "Serve una legge speciale, le deroghe del commissario non sono sufficienti" ha dichiarato la presidente, aggiungendo che da parte del commissario c’è la disponibilità a sottoporre al governo questo primo elenco di opere.