MATTEO BONDI
Cronaca

Lafert: "Disponibili a trovare soluzioni per favorire la rioccupazione del personale"

Dopo l’incontro in Regione sindacati e Rsu hanno incontrato nuovamente i lavoratori .

Il giorno dopo l’incontro in Regione che ha sancito la sospensione di 15 giorni della procedura per il licenziamento collettivo dei 60 lavoratori impiegati nello stabilimento di Fusignano della Lafert, i sindacati e le Rsu hanno incontrato nuovamente i lavoratori per spiegare nel dettaglio quanto previsto dall’accordo e preparare i prossimi passi. Quanto sottoscritto prevede che via sia anche la sospensione dello stato di agitazione proclamato dai dipendenti, in attesa dei due incontri che si terranno nella sede di Confindustria Veneto Est i prossimi 28 e 30 gennaio, alla presenza anche dei sindacati a cui fanno capo i lavoratori degli stabilimenti di San Donà di Piave e Noventa di Piave (Ve), dove ha sede la Lafert Group.

"Siamo convinti che nonostante l’azienda si trovi ad operare in un segmento di mercato in momentanea crisi - sottolineano i sindacati -, la decisione della Società risulti in gran parte incomprensibile e sproporzionata. Il coinvolgimento nella discussione anche dei siti che hanno sede in provincia di Venezia crediamo possa aiutare ad approfondire le condizioni economiche, produttive e finanziarie nel suo complesso. Ci auguriamo che questo passaggio serva a chiarire i reali contorni di questa complicata vertenza e che possa essere di viatico al fine di trovare una soluzione che eviti la dispersione di 60 posti di lavoro e la soppressione di uno storico stabilimento della Bassa Romagna".

Alle speranze dei lavoratori fanno da contraltare le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Lafert, Cesare Savini: "Utilizzeremo le prossime due settimane per spiegare in dettaglio la situazione di difficoltà in cui da tempo versa lo stabilimento di Fusignano, con l’obiettivo di fugare i dubbi, chiarire nuovamente i motivi della decisione presa e lavorare per il futuro dei dipendenti. Siamo disponibili a trovare insieme alle parti sociali tutte le soluzioni possibili per favorire la rioccupazione del personale sul territorio e ci impegniamo a individuare progetti di reindustrializzazione dell’area da parte di soggetti interessati a investire sul sito di Fusignano e dare vita a una nuova realtà produttiva".

Dopo l’assemblea di ieri mattina i lavoratori sono così tornati nello stabilimento per riprendere le lavorazioni interrotte con gli scioperi proclamati nei giorni scorsi, in attesa di poter incontrare nuovamente la proprietà. Una delle richieste dei sindacati è quella di poter accedere alla cassa integrazione straordinaria, senza chiudere la fabbrica di Fusignano, dando così maggior tempo per cercare eventuali altre soluzioni.

Matteo Bondi