
Giuliano Lanzetti, titolare del Bounty e ideatore di Pienissimo
"Anzitutto osservo che le linee guida indicate dal decreto del ministero dell’Interno, sono facoltative, non obbligatorie per i gestori dei locali. Ciò detto sono convinto che le telecamere nei pubblici esercizi dovrebbero essere obbligatorie, per migliorare la sicurezza". Lo afferma Giuliano Lanzetti, titolare del Bounty di Rimini, inventore di ’Pienissimo’, metodo di marketing a risposta diretta.
Un occhio (elettronico) in più può servire?
"Assolutamente sì, personalmente penso che sarebbero uno strumento molto importante, da installare all’ingresso dei pubblici esercizi, ristoranti compresi".
Avrebbero una funzione di deterrenza?
"Anzitutto di deterrenza: chi progetta di entrare per rubare una borsa, ma anche chi è in cerca di rogne, ad esempio scatenare risse, saprebbe in partenza che sarà immortalato, e potrà essere identificato. Ma avrebbero anche una funzione preziosa ex post, per ricostruire eventuali episodi attenzionati dalle forze dell’ordine".
Lei aveva proposto le telecamere già anni fa, quando era presidente di Fipe Confcommercio, l’associazione dei pubblici esercizi.
"E’ così. Anche se poi non si andò avanti. Aggiungo che ritengo corretto pensare a una forma di premialità nei confronti di chi, appunto, installa telecamere".
Uno dei punti verso il quale le categorie hanno storto il naso, è il timbro (delebile) per i minori all’ingresso in chiave anti alcol.
"Io lo vedo più per le discoteche che per pub, bar e ristoranti. Forse potrebbe essere ’sostituito’ utilizzando un braccialetto colorato per i minorenni. Non solo: si potrebbero definire con maggior precisione delle fasce orarie per i diversi tipi di pubblico, così da indirizzare verso certi orari, ad esempio, i minorenni, e verso altre gli adulti ".
Le associazioni paventano nuovi aggravi di costi per i locali...
"Detto che qualcosa si può certamente fare, ritengo che sia importante fare attenzione a non gravare ulteriormente su chi gestisce un locale pubblico, nè dal punto di vista burocratico nè da quello finanziario, perché già oggi la situazione non è tutta rose e fiori".
Mario Gradara