
Cittadini protestano contro il taglio dei pini in via Maggiore (foto Fabrizio Zani)
Settantatre cittadini, tra cui diversi residenti o proprietari di seconde case, e quattro associazioni, hanno sottoscritto una diffida preparata dall’avvocata Virginia Cuffaro ed inviata al Comune di Ravenna al fine di fermare lo "scempio programmato contro 50 pini sani di oltre 50 anni nel viale principale di Lido di Savio", scrive in una nota il gruppo di cittadini “Salviamo i pini di Lido di Savio e Ravenna”. "Futili", dicono, sono i motivi del taglio, legati più che altro al Parco Marittimo "e non a reali problemi, non ultimo i marciapiedi in condizioni più che soddisfacenti".
I risultati del progetto "si possono già apprezzare nella prima parte di viale Romagna, ridotta già quest’estate ad un forno rovente, come misurato con apparecchiature tecniche professionali dai cittadini". Mercoledì 16 alle 15 in Comune (piazza del Popolo) sarà discussa in commissione la petizione sottoscritta da oltre 2000 cittadini, residenti, proprietari di seconde case, esercizi commerciali e turisti per chiedere la tutela dell’alberata di viale Romagna. "È di martedì la notizia di sei meravigliosi platani di oltre 60 anni tagliati in via Marina proprio a Lido di Savio. Anche lì colpa delle radici superficiali?" I cittadini "si stavano mobilitando per accedere agli atti, ma arriveranno troppo tardi. I lavori per lo sgombero dei platani sono durati fino a notte. Ovunque, quando sono in programma dei lavori, i Comuni che si riempiono la bocca di “green” e “sostenibilità” e, ciò che è più grottesco, “forestazione urbana” (!), anziché preservare le alberature ed in particolare quelle storiche, fondamentali e basilari per la tutela della salute e della biodiversità, tagliano senza pietà, e si ricava tanta buona legna per centrali a biomasse, pellet e altro".
Inoltre, "il Parco Marittimo non risulterebbe più finanziato con fondi Pnrr, ma peserà, supponiamo, direttamente sulle casse comunali".