REDAZIONE RAVENNA

Malore fatale in Sicilia. I funerali martedì a San Francesco: "Era meraviglioso"

Arturo aveva 84 anni, era il terzo erede di Serafino Ferruzzi. Lascia la moglie . Maria Cristina Busi e figli Massimiliano, Diletta e Desideria che lo ricorda così.

Arturo Ferruzzi in una foto con la moglie Maria Cristina Busi, al suo fianco da 35 anni. La coppia viveva da tempo in Sicilia

Arturo Ferruzzi in una foto con la moglie Maria Cristina Busi, al suo fianco da 35 anni. La coppia viveva da tempo in Sicilia

Arturo Ferruzzi è scomparso nella serata venerdì 8 novembre a Vendicari, in Sicilia, dove viveva da tempo. Aveva compiuto 84 anni lo scorso 7 febbraio. Lascia la moglie Maria Cristina Busi, presidente di Confindustria Catania e di Sibeg Coca-Cola, i figli Desideria, Massimiliano e Diletta nati dal matrimonio con Emanuela Serena Monghini, e Luca figlio di Maria Cristina Busi. Gli è stato fatale un attacco cardiaco. Era il terzo erede di Serafino Ferruzzi: la sorella maggiore, Idina, è scomparsa nel 2018, Franca risiede a Ravenna, la sorella minore, Alessandra, vive a Monaco. Lo ricordano i nipoti Maria Rebecca, con il piccolo Romeo, e Bartolomeo (i due figli di Desideria) ed Emma figlia di Massimiliano.

La salma di Arturo Ferruzzi sarà trasferita oggi a Ravenna, dove martedì 12 novembre alle 11 nella Basilica di San Francesco si terranno i funerali per dare il tempo ad amici e parenti di essere presenti per l’ultimo saluto nella città che lo ha visto nascere e crescere. "È stato un papà, un marito e un nonno meraviglioso – dice la figlia Desideria – , sempre un passo indietro a tutti, fedele al suo non volersi mettere in mostra, ma sempre presente. Era di poche parole, ma i suoi silenzi parlavano tantissimo, bastava guardarlo negli occhi, di un azzurro dolce, allegro. Le telefonate che tutte le sere faceva ‘alle sue bambine’, come chiamava me e mia sorella Diletta, ci mancheranno tantissimo". In Sicilia coltivava le sue grandi passioni, passava le giornate al porto a chiacchierare con i pescatori e fino a poco tempo fa usciva con una piccola barca. "A Vendicari – continua Desideria – aveva trovato la sua comfort zone, la sua dimensione". Quando veniva a Ravenna, a cui lo legava un affetto profondo, era nell’ufficio del padre Serafino, rimasto intatto dalla sua morte, che sbrigava gli impegni di lavoro".

Maria Vittoria Venturelli