Migliaia di alluvionati, solo 153 rimborsi accolti: "Ordinanze da rivedere"

Il sindaco chiede procedure semplificate e massimale più alto per i beni mobili

Migliaia di alluvionati, solo 153 rimborsi accolti: "Ordinanze da rivedere"

I giorni drammatici del post alluvione

"Ancora troppo complicate le ordinanze e la soglia dei 6.000 euro per i rimborsi dei beni mobili è davvero troppo esigua: dopo un anno speravamo che la cosa potessero cambiare". Il sindaco di Faenza e presidente dell’Unione della Romagna Faentina Massimo Isola commenta senza mezzi gli ultimi dati sui rimborsi per aziende e privati colpiti dalle alluvioni di maggio 2023. L’Unione ha infatti recentemente reso noti lo stato dell’arte dei rimborsi concessi dalla Struttura commissariale presieduta dal generale Figliuolo. E in effetti risulta che a fronte di migliaia di alluvionati nel territorio dell’Unione pochissime famiglie e aziende hanno ottenuto i risarcimenti. Scorrendo i dati forniti ci si accorge che al 26 agosto le richieste pervenute dalle imprese dell’Unione della Romagna Faentina sono state 110; di queste 24 sono state chiuse positivamente. Entrando nel dettaglio di quest’ultimo dato, 5 sono relative ad aziende di Brisighella; 1 di Casola; 3 di Castello; 11 di Faenza; 2 di Riolo e 2 di Solarolo. Il contributo concesso, per i soli danni strutturali, è stato di 809.689,49 euro. Sempre relativamente alle aziende dell’Unione, 6 domande sono state ritirate dai richiedenti stessi per errata o carente compilazione, e dunque dovranno essere ripresentate. Per quanto riguarda le famiglie, invece, 264 sono state le domande presentate attraverso la piattaforma Sfinge, 129 delle quali chiuse positivamente con importi già riconosciuti. Sono state 8 le domande accolte a Brisighella; 2 a Casola; 11 a Castello; 92a Faenza; 3 a Riolo e 13 a Solarolo. In totale alle famiglie che hanno ottenuto i contributi per i danni (si intende solo quelli strutturali) la somma concesso ammonta a 3.350.435,80 euro. Le domande ritirate direttamente dai richiedenti sono state 25.

"Due le grandissime criticità – spiega il sindaco Isola – che constatiamo: le due ordinanze per il mondo dei privati sono nate con un carico di burocratico estremamente pesante malgrado la genesi fossero i molti incontri con il tessuto sociale, economico e istituzionale del territorio. In quelle sedi erano emerse richieste di ben altra natura: non furono accolte. Inoltre, sempre durante quei confronti, venne chiesto di costruire ordinanze più snelle e che dessero risposte più veloci che consentissero ai periti di fare il loro lavoro in tempi molto più rapidi così che i nostri cittadini potessero ottenere le risorse necessarie a riappropriarsi di abitazioni e imprese. Purtroppo non siamo stati ascoltati a sufficienza e questi numeri testimoniano invece la fondatezza delle nostre proposte. Malgrado questo, riteniamo che ancora oggi possano esserci spazi di manovra da parte della Struttura commissariale per rivedere quelle due ordinanze". C’è poi una seconda questione: "La totale incertezza sul tema dei rimborsi dei beni mobili che ha sicuramente indotto molti privati, con enormi sforzi, a sopperire con risorse proprie. Abbiamo poi tutti sperato fino all’ultimo che venisse innalzata la soglia dei 6mila euro e concessa una cifra più aderente alla realtà dalle esigenze dei cittadini. Anche in questo caso così non è stato e tutte le azioni fatte sono state respinte al mittente". Isola conclude che tutto questo "il mix di questi elementi rischia di creare una tensione importantissima tra gli aventi diritto ai rimborsi".