Mille polemiche. La rabbia del sindaco. Poi la nave cambia rotta e attracca in Sicilia

L’ira di De Pascale alla notizia dell’arrivo previsto a Ravenna. In tarda serata si è poi deciso di fare rotta su un porto più vicino.

Mille polemiche. La rabbia del sindaco. Poi la nave cambia rotta e attracca in Sicilia

Mille polemiche. La rabbia del sindaco. Poi la nave cambia rotta e attracca in Sicilia

Viaggiava da solo e così nessuno sa nemmeno come si chiami quel ragazzo di 17 anni morto a bordo della nave ong ’Sea Watch 5’. La sua salma doveva navigare per almeno quattro giorni prima di potere sbarcare a Ravenna: 1.500 chilometri più a nord. Un’assurdità. Ovviamente era logico farla attraccare in un porto più vicino. E soprattutto prima. E così è stato, dopo un fiume di polemiche soprattutto politiche. Iera sera, quindi, prima delle 22, complice anche il meteo in peggiorameno, si è capito che quella nave avrebbe impiegato troppo tempo per raggiungere Ravenna. E così si è deciso di farla attraccare al porto di Pozzallo, vicino a Ragusal dove è arrivata ieri sera. Il corpo è stato sbarcato e e i migranti resteranno a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

La scelta più logica e che ovviamente si sarebbe dovuta prendere molto tempo prima. "Una decisione di buon senso indicare Pozzallo e non certamente il porto di Ravenna, come porto di sbarco dei migranti della Sea Watch 5 con 51 migranti a bordo, fra cui un diciassettenne morto. Sarebbe stato assolutamente inaccettabile costringere l’Ong a sbarcare dopo alcuni giorni a Ravenna con un cadavere a bordo. I migranti saranno ospitati nell’hotspot portuale e il giovane cadavere sarà trasportato nella camera mortuaria del cimitero di Pozzallo". Lo ha detto ieri sera il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna.

È stata una giornata lunga e convulsa. La mattinata si era accesa con l’annuncio dell’arrivo della nave con il cadavere dello sfortunato ragazzo, trovato stremato su una barca con i suoi compagni di viaggio. E subito erano divampate le polemiche. A partire dalla nave stessa che batte bandiera tedesca: "Il ragazzo aveva respirato i fumi del carburante per ore, stipato sottocoperta - ha precisato la Ong -. L’Italia ha rifiutato di accogliere la sua salma che resta a bordo. Ogni 4 ore l’equipaggio sostituisce il ghiaccio della sua body bag per conservarne il corpo. Abbiamo provato a rianimarlo e a chiedere aiuto per ore alle autorità, abbiamo atteso e sperato, ma non c’è stato nulla da fare".

"Il Comune è a completa disposizione per garantire le esequie e per il possibile rimpatrio della salma - aveva assicurato il sindaco Michele de Pascale -: lo sentiamo come un dovere nei confronti del giovane e di tutte le vittime che, nell’ultima parte di un viaggio già atroce, si scontrano con scelte politiche disumane, con rimpalli di responsabilità che ricadono su vite disperate molto spesso di donne, bambini, ragazzi". Il primo cittadino ha inoltre criticato l’esecutivo nazionale: "Ci auguriamo che il Governo prenda atto della mancanza di logica nello scegliere punti di approdo che allungano di giorni le traversate nel Mediterraneo, con un prezzo altissimo in termini di vite e di dignità". E così è stato, seppure in ritardo. Il suo partito, il Pd, attraverso un’interrogazione al Senato, ha chiesto di sapere come mai "la Guardia Costiera abbia risposto con 9 ore di ritardo alla richiesta di aiuto della Sea Watch 5"; e "per quale motivo sia stato assegnato il porto di Ravenna quale porto sicuro e non sia stata autorizzata la Guardia Costiera a prelevare il corpo del ragazzo deceduto, anche alla luce della mancanza delle necessarie strutture a bordo della nave", priva di cella frigorifera.