REDAZIONE RAVENNA

Minaccia la compagna col coltello E ai poliziotti urla: "Vi sparo in testa"

È successo in una casa di Faenza. L’uomo, un 48enne venditore ambulante calabrese, è stato arrestato

Minaccia la compagna col coltello E ai poliziotti urla: "Vi sparo in testa"

Una chiamata concitata al Commissariato di polizia di Faenza, nella notte tra venerdì e ieri, ha fatto precipitare gli agenti di una Volante in un’abitazione manfreda. La donna che al telefono chiedeva aiuto diceva di essere minacciata di morte dal compagno che le aveva puntato alla gola un coltello da cucina di 30 centimetri. Una volta arrivati sul posto, gli agenti hanno trovato la coppia in preda ai fumi dell’alcol e hanno cercato di calmare gli animi. Alla vista dei poliziotti, però, l’uomo, un quarantottenne calabrese che vive nel Forlivese, di professione venditore ambulante e con precedenti penali, ha letteralmente dato in escandescenza iniziando a minacciare anche gli agenti urlando frasi come "Vi sparo in testa".

A quel punto l’uomo è stato arrestato e accompagnato dagli agenti delle Volanti in Commissariato a Faenza in attesa di comparire ieri mattina in tribunale a Ravenna per la direttissima, davanti al giudice Natalia Finzi e al vice procuratore onorario Marianna Piccoli.

Contemporaneamente i poliziotti, al termine di una perquisizione, hanno sequestrato il coltello da cucina di 30 centimetri con cui il quarantottenne è accusato di avere minacciato la compagna.

L’uomo, difeso d’ufficio dall’avvocato Antonio Luciani sostituito ieri dalla collega Carlotta Benini, si è presentato in tribunale ancora visibilmente agitato e in udienza ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il vice procuratore onorario Marianna Piccoli ha chiesto la convalida dell’arresto e la misura del divieto di dimora in provincia di Ravenna anche alla luce del fatto che l’uomo ha violato un provvedimento di divieto di ritorno nel comune di Faenza, risalente al settembre dello scorso anno. L’avvocato Carlotta Benini sulla convalida dell’arresto si è rimessa a giustizia, mentre per quanto riguarda la misura ne ha chiesta una meno gravosa o, in subordine, ha chiesto la liberazione dell’uomo. Il giudice Natalia Finzi ha convalidato l’arresto e optato per il divieto di dimora nella provincia di Ravenna. L’avvocato Benini ha quindi chiesto i termini a difesa con l’ipotesi di optare per un rito alternativo. Il processo è stato rinviato a fine ottobre. L’uomo, in preda all’agitazione, ha continuato a urlare "Arrestatemi", rivolgendosi ai poliziotti che lo scortavano in tribunale, inveendo contro lo Stato e cercando di spiegare le proprie difficoltà nel non tornare a Faenza e, in generale in provincia di Ravenna, visto il lavoro che svolge in zona. Solo dopo alcuni minuti ha ritrovato la calma ed è uscito dall’aula e, in seguito, dal territorio dove non potrà più mettere piede, almeno fino all’udienza del processo prevista per fine ottobre.

m.m.