"Molducci non fu avvelenato". Assolti il figlio e la domestica

Erano accusati di avere pianificato per un movente economico l’assassinio dell’uomo, molto malato. Il Pm chiedeva l’ergastolo solo per il 41enne. Ma per i giudici "il fatto non sussiste" per entrambi. .

"Molducci non fu avvelenato". Assolti il figlio e la domestica

"Molducci non fu avvelenato". Assolti il figlio e la domestica

Per l’accusa c’era un delitto e c’era un movente. Ma dopo poco più di due ore di camera di consiglio, ieri pomeriggio la corte d’assise ha assolto entrambi gli imputati "perché il fatto non sussiste". Un’assoluzione piena per la morte del 67enne Danilo Molducci, storico medico di Campiano deceduto nella sua camera da letto il 28 maggio 2021, che ha investito sia il figlio, il 41enne Stefano Molducci di Terra del Sole (avvocato Claudia Battaglia). Che la badante, la 53enne romena Elena Vasi Susma fino all’ultimo istante factotum del defunto (avvocato Antonio Giacomini). Secondo le indagini coordinate dal pm Angela Scorza, il 41enne aveva pianificato il delitto con quegli stessi farmaci che il padre, allettato e segnato da varie patologie, già assumeva. Movente: la paura di essere estromesso dalla gestione dei conti. Il ruolo della bandente ha invece improvvisamente mutato di campo durante la requisitoria passando da esecutrice materiale del piano a vittima delle pianificazioni del 41enne per il quale, secondo il pm, erano emerse "prove univoche e solide". Aveva cioè "pensato, programmato ed eseguito l’omicidio del padre avvalendosi di plurimi depistaggi" e "ampiamente sfruttando la badante sulle ricette". Una "vicenda complessa: non è il classico omicidio di sangue", ha rimarcato il pm prima di citare un’intercettazione, che ha riproposto anche in chiusura di requisitoria. Nel messaggio il 41enne, pur non riferendosi al caso del padre ma ad altra vicenda, aveva in un qualche modo tirato in ballo il possibile rapporto con gli inquirenti: "Io amo caos e situazioni paradossali. Mi ecciterebbe un sacco cercare di giustificarmi e prenderli per il culo per ore durante gli interrogatori. Ho già provato in passato per altre questioni e mi dà la stessa botta di adrenalina che a sfogare la violenza".

In quanto al defunto, "non era vecchio anche se è vero che aveva molto patologie. Usava e a abusava di benzodiazepine e di antidolorifici" con "ricoveri per abuso". Sull’imputato ha ricordato che "aveva precise conoscenze mediche, era iscritto a Medicina, gli mancavano 5 esami per laurearsi". Ed ecco rivelato il nome del farmaco per l’ipertensione che secondo l’accusa era stato usato per eliminare il 67enne: "La somministrazione di amlodipina a un soggetto che si trovava in condizione di stordimento, è facile: ha un ruolo causale o con-causale". Sul punto, il pm ha duramente criticato la perizia voluta dalla Corte e le cui conclusioni sconfessavano quelle della consulenza dell’accusa: "Non sono giunti a nessuna conclusione criticando: una perizia monca". Il pm ha pure indicato il giorno preciso in cui il figlio a suo avviso aveva pensato di attuare il piano per eliminare il padre: "Il 26 maggio 2021 si presenta l’occasione perché apprende che a carico della badante c’è un procedimento per ricette false". Da ultimo, la circostanza dell’incarico affidato dal 67enne a un investigatore privato per fare luce su un drenaggio milionario dal suo conto: "20 maggio, il 28 muore". E poi il defunto "lasciò un quaderno di appunti quotidiani: tante volte aveva manifestato sfiducia verso quel figlio che temeva gli stesse prendendo tutto".

Molducci padre era uno che "era contento quando gli investimenti fruttavano, si arrabbiava quando c’erano perdite", hanno invece rimarcato le difese. Per il resto, nessuna prova: a loro avviso, "questo caso non sarebbe mai dovuto arrivare davanti a voi". Tanto che dal pm si aspettavano addirittura una doppia "richiesta di assoluzione".

Andrea Colombari