Nanni al bivio dopo le conferme dello Zingaro

La prossima settimana interrogatorio bis anche per l’ex marito presunto mandante: rischia sia se tace sia se sceglierà di parlare

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Dopo al sicario reo confesso, toccherà anche all’ex marito presunto mandante. La procura ha convocato pure il meccanico 54enne Claudio Nanni in merito al delitto della ex moglie, la 46enne Ilenia Fabbri sgozzata il 6 febbraio scorso nel suo appartamento di via Corbara a Faenza. L’interrogatorio, fissato per inizio settimana, segue a quello di mercoledì scorso in questura del 53enne Pierluigi Barbieri, alias lo Zingaro, di origine cervese ma da tempo domiciliato nel Reggiano ed esecutore materiale dell’omicidio per sua stessa ammissione.

Una confessione piena quella che lo Zingaro aveva già reso l’8 marzo scorso in occasione dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Corrado Schiaretti e al pm Angela Scorza: nel suo caso la successiva richiesta di interrogatorio della procura, aveva il chiaro obbiettivo di aggiungere altri elementi al già pingue resoconto omicidiario. Sì, perché il Barbieri aveva spiegato di essere stato ingaggiato dall’amico Nanni - con tanto di copia delle chiavi dell’abitazione e mappa delle stanze - per uccidere Ilenia in cambio di 20 mila euro e di un’auto. Mercoledì l’uomo davanti al pm e ad alcuni ufficiali di polizia giudiziaria ha confermato tutto aggiungendo altri elementi a beneficio di un verbale che, in attesa delle parole di Nanni, è stato secretato. Del resto il 54enne davanti al gip l’8 marzo scorso aveva sì ammesso di avere assoldato il Barbieri: ma solo per spaventare la ex moglie in cambio di 2.000 euro. Una versione insomma che lo escludeva dall’omicidio e che tuttavia restituiva non poche perplessità. E’ chiaro che il 54enne, come l’altro ancora in carcere, potrà sempre avvalersi della facoltà di non rispondere: anche se adesso, una volta imboccata una determinata strada difensiva, tale atteggiamento rischierebbe di risultare controproducente.

Si presenta insidiosa anche la strada opposta, quella delle parole: gli inquirenti che lo interrogheranno, del resto avranno in mano i nuovi dettagli raccontati dallo Zingaro: difficile insomma svicolare improvvisando alla bisogna. Il percorso migliore da imboccare resta naturalmente quello della verità. Anche perché le indagini di squadra Mobile, Commissariato e Sco hanno fin qui raccolto una cospicua mole di elementi: altri ancora sono nell’imminenza di aggiungersi al faldone. E se, in chiave accusatoria, appare ormai nitido chi, come e perché abbia ucciso Ilenia, una ulteriore messa a fuoco è necessaria solo per gli elementi al contorno: ma sono proprio quelli che faranno la differenza per la posizione di Nanni.

Al momento quella del 54enne è, sotto il profilo delle contestazioni, la situazione più grave: a lui, oltre a quella della premeditazione, vengono contestate anche le aggravanti dei motivi abbietti (avere agito per impedire che la donna avesse ciò che le spettava del patrimonio coniugale) e della relazione con la vittima, da cui era separato ma non divorziato.

Andrea Colombari