
Nella relazione di inaugurazione, Ravenna e le province costiere vengono indicate come a maggior rischio ’ndrangheta. Sono presentati anche tutti i numeri del palazzo di giustizia. .
Il versante Adriatico, che "comprende varie province tra le quali Ravenna, rappresenta per la criminalità organizzata, di stampo prevalentemente ’ndraghetista, una preziosa opportunità di investimento". In particolare "la vocazione altamente turistica, attrae gli esponenti criminali capaci di insinuarsi e contaminare silenziosamente il tessuto economico legale".
Il rimando, contenuto nella relazione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025 tenutasi ieri a Bologna, cade a pochi giorni dalla condanna del collegio penale di Ravenna a un totale di 98 anni di reclusione per 21 imputati nell’ambito di un’indagine per infiltrazioni criminali. L’attività della giustizia ravennate, ha trovato anche tante altre citazioni nella relazione e nei numeri presentati (sono fino al giugno 2024) a partire dal ruolo civile del contenzioso che ha registrato diminuzioni in tutti i tribunali tranne che in quello di Ravenna. Discorso analogo sui ruoli lavoro, affari contenziosi e procedimenti speciali: su questo settore, i procedimenti pendenti da oltre tre anni sono diminuiti dappertutto tranne che a Ravenna e Ferrara. La durata ipotetica dei pendenti, è stata calcolata in 220 giorni di media variando dai 101 di Forlì ai 475 di Ravenna. In quanto all’arretrato pregresso, varia dai 18 giorni di Rimini ai 1.226 di Ravenna. Il nostro palazzo di giustizia ha fatto registrare anche il mino relativamente al peso delle archiviazioni (41,5%); il massimo ce lo ha Ferrara (68%). Situazione capovolta per gli arretrati: a Ravenna sono il 6,% (vetta della lista) e a Ferrara il 3,3 (in coda). Ravenna in cima anche per i patteggiamenti: 6,4%.
La durata media di un procedimento negli uffici gip/gup è stato calcolato in 239 giorni: qui si oscilla dai 369 di Ravenna agli 88 di Ferrara. Situazione analoga per le archiviazioni: Ravenna 2.042 giorni e Forlì 9 giorni. Nel complesso, Ravenna si trova in posizione media a livello distrettuale. Qualche curiosità: le archiviazioni per infondatezza pesano per il 58% del totale (è la percentuale più alta). Stessa situazione per mancanza di querela (39%) e per prescrizione (7%). Mentre in regione abbiamo qui il dato più basso di m esse alla prova: meno del 6%. Minimo agguantato anche per i procedimenti sospesi a vario titolo: solo l’1,6%.
Sul fronte del dibattimento monocratico, come per altri tribunali si è assistito a una riduzione dei procedimenti: -10%. L’indice di durata prognostica ha fatto segnare il dato più basso: 270 giorni. In corte d’assise, c’è una sola pendenza. Anche per il dibattimento, il peso dei patteggiamenti è massimo in regione: 9,5%. Massimo anche il dato dei giudizi direttissimi: 3,3%. In quanto alle sentenze di prescrizione, hanno occupato la parte inferiore della classifica numerica: 2%. Sulle sanzioni sostitutive alla detenzione, Ravenna si è collocata in cima: 13%, Non risulta nessun procedimento sospeso a vario titolo. Infine sulle misure cautelare reali, a Ravenna nell’anno 2023-2024 ne sono state applicate 32.
I numeri naturalmente non dicono cosa possa aver influito sul loro andamento. Solo per citare qualche esempio concreto, in questo momento a causa di indisposizioni personali e avvicendamenti, i pm risultano essere fortemente sotto organico. Il sotto organico ha caratterizzato anche l’ufficio gip/gup che solo nelle prossime settimane vedrà l’assegnazione di un nuovo giudice.