"Quei drammatici giorni in Emilia di 10 anni fa"

Faccani ricorda l’intervento della Polizia Locale lughese nei paesi terremotati

Migration

"Ricordo che alle 4 del mattino del 20 maggio 2012 fui svegliato da una forte scossa. In base alle mie precedenti esperienze sui terremoti in Friuli, Irpinia, Molise, Santa Sofia e l’Aquila pensai subito che l’epicentro dovesse essere vicino a noi. Furono momenti convulsi, privi di comunicazioni e la mia prima azione fu di indossare la divisa, convocare i miei collaboratori e organizzare una ricognizione sul territorio della Bassa Romagna". A dieci anni dal sisma che colpì duramente l’Emilia, l’allora comandante della Polizia Locale della Bassa Romagna, Roberto Faccani, ripercorre quei giorni drammatici giorni in cui persero la vita 27 persone, ci furono tantissimi feriti e danni gravi al territorio, specialmente ai siti rurali e industriali, agli edifici e monumenti storici con danni stimati in oltre 13 miliardi di euro.

"Tornando alla mattina del 20 maggio – ricorda – conclusi favorevolmente le ricognizioni sui 500 kmq della Bassa Romagna. Ci fu l’immediata l’attivazione del sistema regionale di Protezione civile e sulla base delle richieste organizzai colonne di soccorso per i luoghi indicati dalle autorità (Bondeno, San Carlo, S.Agostino, Mirabello) e dove c’era bisogno di generi di prima necessità per chi veniva sistemato nei primi improvvisati centro di accoglienza. Dopo la scossa del 29 maggio l’intervento della nostra Protezione civile fu più massiccio e strutturato, fornendo contributi fino al 31 dicembre".

Oltre a supportare i colleghi nell’aspetto assistenziale nelle tendopoli, determinante fu il sostegno alla polizia locale del modenese per tutta l’estate, fornendo pattuglie per la vigilanza, antisciacallaggio nelle aree urbane distrutte e il rilievo di incidenti stradali, senza dimenticare l’appoggio e la scorta per le frequenti visite delle autorità nazionali ed estere, come quella del Dalai Lama a Mirandola dove Faccani diresse i servizi di sicurezza. "Un’attività preziosa e qualificata – osserva – svolta da una decina di agenti della Polizia Locale della Bassa Romagna che si sono fatti apprezzare dalle autorità locali e dagli altri colleghi di tutta Italia. Turni svolti in ambienti difficili e in condizioni climatiche avverse e tante volte oltre il normale lavoro svolto in sede. A tutti loro va la mia riconoscenza per avermi seguito sempre, senza se e senza ma".

Conclude l’ex comandante: "Purtroppo le calamità e le emergenze non hanno fine. Sono in pensione da 7 anni, ma ho sempre messo a disposizione la mia esperienza e professionalità a favore degli altri. Da allora mi occupo di formare le unità di Protezione civile estere in Paesi a rischio di calamità o di eventi bellici. Ho lavorato e lavoro tuttora in Libano per l’addestramento alla ricerca e recupero di persone sotto le macerie, in Somalia, a Gibuti, in Saharawi, Niger e anche per l’Ucraina. In quest’ultimo drammatico evento organizzo l’invio di colonne di soccorso umanitario e sta nascendo un progetto di formazione per i giovani che compongono la Protezione civile ucraina, impegnati nei soccorsi alle vittime dei bombardamenti".

Luigi Scardovi