‘Cambiamo Castello’ con Vincenzo Minardi. Dodici candidati per puntare al ribaltone

Mercoledì alle 20.45 la presentazione ufficiale nella sede elettorale di via Emilia Interna 157.

‘Cambiamo Castello’ con Vincenzo Minardi. Dodici candidati per puntare al ribaltone

‘Cambiamo Castello’ con Vincenzo Minardi. Dodici candidati per puntare al ribaltone

È stata definita la composizione della lista civica CambiAMO Castello, che alle elezioni del prossimo giugno candida Vincenzo Minardi alla carica di sindaco di Castel Bolognese. Dodici candidati che puntano a quello che sarebbe uno storico capovolgimento delle dinamiche politiche locali, le quali dal ‘75 hanno sempre visto il centrosinistra guidare il comune adagiato sulla via Emilia. Capolista sarà la 66enne impiegata Ilva Bacchilega; al suo fianco il 19enne tecnico della finanza Domenico Camporeale, la 38enne dipendente del settore agroalimentare Elena Capri, l’imprenditore 49enne Marco Cavina, l’agricoltore 32enne Matteo Dalpane, l’impiegata 54enne Maria Cristina Dotti, l’operatore agricolo 65enne Ismail Ferhati, l’impiegata 39enne Federica Galeati, la lavoratrice autonoma 45enne Manuela Galeati (sulla scheda le due omonime si presentano rispettivamente anche con i soprannomi ‘Fede’ e ‘Manu’), l’architetto 56enne Luigi Liverani, l’agente scelto della Polizia di Stato Cristiano Mirotto, 49enne, e l’ex-imprenditore e ora pensionato Vincenzo Morozzi, 76enne.

Mercoledì 8 maggio, alle 20.45, il candidato sindaco e i candidati consiglieri comunali accoglieranno i cittadini nella sede elettorale di via Emilia Interna 157, per presentarsi personalmente e per illustrare i punti del programma elettorale. La loro è "una lista civica con un programma sostenuto da comuni cittadini, convinti della sempre più impellente necessità di un radicale cambiamento, e animati dal credo che una ‘politica altra’ e che ‘voltare pagina’ sia possibile – commentano i componenti di CambiAMO Castello –, al fine di dare sempre più voce e risposte concrete ai bisogni dei cittadini. Vogliamo una città dove il primo cittadino lavori a stretto contatto per la propria comunità, una città dove al primo posto ci siano il cittadino, la famiglia e l’impresa, che dia spazio, nelle politiche abitative, prioritariamente agli italiani, con un welfare che preveda prestiti d’onore e di scopo per la piccola e media impresa, che ridisegni la sanità, offrendo ai cittadini servizi professionalmente competenti e celeri. Una Castel Bolognese sicura e umana, che valorizzi le politiche giovanili, che sostenga la disabilità e favorisca l’appartenenza alla città intesa come luogo di crescita". f.d.