Tagliarono l’argine del canale e scelsero di far allagare i loro terreni per salvare dall’acqua la città di Ravenna. I danni ammontarono a 1,6 milioni e Cab Terra, la coop di braccianti proprietaria della superficie, come rimborso ha avuto solo 600mila euro, di provenienza Unione europea. "Dal governo nazionale – spiega Fabrizio Galavotti, presidente della coop – neanche un euro. Ma saremmo pronti a rifare tutto quello che abbiamo fatto".
Come mai il governo ancora non è intervenuto?
"Perché tutto, quando entra nel mondo del portale Sfinge, è terribilmente complicato. Adesso speriamo di vedere qualcosa entro fine anno. Ma, sinceramente, dal governo ci saremmo aspettati maggiore attenzione".
C’entra la politica, il diverso colore di appartenenza?
"Non credo. Il problema sta nel meccanismo che è stato messo in piedi e forse dai soldi che non ci sono".
A proposito di soldi, come vanno i conti di Cab Terra?
"Per il 2023, ovviamente, sono andati male. Chiuderemo l’anno con ricavi per 3,8 milioni, un bel calo rispetto ai 5,5 milioni degli anni normali. Noi coltiviamo, grazie al lavoro di 70 persone, orticole, colture da seme, cereali, frutteti e il danno del 2023 non cesserà all’improvviso e ce lo porteremo dietro per qualche anno. Lavoriamo circa 2mila ettari di terreno che cingono Ravenna da tutti i lati. Di certo, senza l’aiuto del mondo cooperativo non ce l’avremmo fatta a resistere".
Sostegni non ne sono arrivati?
"Gli unici soldi che abbiamo visto, non avendo assicurazioni da danni catastrofali, li abbiamo visti dai fondi della riserva di crisi della Pac, la politica agricola comunitaria. Di fatto la Ue ci ha girato 600mila euro. Dal governo italiano, invece, non è arrivato ancora un euro. Lo dico senza tanti giri di parole: un altro evento simile, senza aiuti da parte di Roma, non saremmo in grado di reggerlo".
Pentito di aver accettato la richiesta della Prefettura di tagliare gli argini?
"No, non sono pentito. Rientra nello spirito cooperativo quello che abbiamo fatto. Non vogliamo sentirci dire grazie dal governo, ma almeno il rimborso dei danni quello sì. Comunque sì, rifaremmo quello che abbiamo fatto. La comunità, la nostra comunità, viene prima di tutto. Certo, vorremmo sopravvivere a questo disastro e speriamo che entro l’anno i fondi arrivino".
g.c.