Radio Music International, serata di festa per i 45 anni

La storica emittente di Cotignola nacque nella primavera del 1977

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Le prime radio libere in Italia nacquero nel luglio 1976. Poco meno di un anno dopo, sulle orme di Radio International Milano, nella primavera del ’77, iniziò a trasmettere da Cotignola, sulle frequenze 98.350, Radio Music International. Gli studi erano collocati in due stanze disponibili sul retro della chiesa principale della città. Alla storia di quella radio pioniera, alla quale si sono affiancate nella vicina Lugo, Radio Punto Zero e Radio Graal, è dedicata una serata domani, sabato 14 maggio. A partire dalle 20, al Circolo Campagnolo di via Roma (ingresso 10 euro), Claudio Tambini, ex dj di Radio Music International e attuale vj, farà rivivere attraverso la proiezione di filmati e foto, e le interviste ai fondatori, la storia di quella esperienza rimasta nel cuore di tanti. "Si partirà con un ’aperiradio’, cioè un momento conviviale condiviso – spiega Tambini. – poi si passerà alla proiezione del filmato che ho creato relativo alla storia delle radio libere e allo slideshow dedicato a Radio Music International con le immagini rintracciate in 9 anni di ricerca. La parte istituzionale terminerà dando la parola ai protagonisti di quegli anni, i presidenti che si sono susseguiti, i tecnici e i dj. Infine, si ballerà sulle note degli anni ’70 e con l’ausilio di una vocalist, dopo aver ascoltato la classifica dei 10 dischi più venduti in Italia negli anni ’76, ’77 e ‘78".

La serata avrebbe dovuto svolgersi tre anni fa. Poi la pandemia ha interrotto momentaneamente il progetto al quale Tambini lavorava da tempo. "Radio Music International era un luogo in cui i giovani del tempo si incontravano. All’inizio funzionava così: chi aveva dischi a casa poteva venire in radio e farli suonare. Tutti potevano andare con la loro musica. Io portavo i miei vinili, quelli originali degli anni ’70 in cui primeggiavano Donna Summer e Gloria Gaynor. Nel tempo poi – continua – la radio si è strutturata. Sono nate le prime rubriche. C’era, per citarne alcune, quella del liscio, delle dediche, dell’oroscopo e della moda, con Angelo dell’Angelo Vintage Palace che veniva a parlare di abiti".

Un percorso che si è snodato in 3 fasi distinte, coincidenti con le sedi che Radio Music International ha occupato. "La prima fase, vissuta nei locali messi a disposizione del parroco si è sviluppata nei primi 2-3 anni – continua Tambini – e di quelle stanze ne è rimasta una a cui si accede tramite una navata. E ho scoperto che nel soffitto sono ancora attaccati i cartoni delle uova usati per insonorizzare. Praticamente sono lì dal’7 7. Poi c’è stata la fase 2, quando Radio Music International si spostò a Palazzo Sforza e cominciò a vendere anche spazi pubblicitari. Poi c’è stata la fase finale, quella in cui la Radio ha traslocato nella terza sede vicino alla chiesa dei frati che ne ha visto la chiusura. Radio Music – conclude Tambini – era molto di più di una radio, era un luogo di riferimento per i giovani. Si faceva gruppo. Per questo la prima fase della radio è stata la migliore. Ci ha insegnato a confrontarci e divertirci. Un ringraziamento va al presidente del Circolo Campagnolo, Franco Alboni e al consigliere Achille Randi, ex dj della radio, che hanno permesso di organizzare la serata e di riproporre l’atmosfera di quegli anni".

Monia Savioli