
Federico Serra, corre per la presidenza della Regione Emilia Romagna, sostenuto anche da. Potere al Popolo
"Il lavoro è assente dalla campagna del sistema-Pd e delle destre, e se viene evocato, viene evocato solo come “impresa”, come “competitività”, come “cooperative” che campano di appalti e subappalti come ancella nel “patto per il clima e il lavoro”, fatto da Bonaccini senza ambientalisti e solo con i rappresentati dei sindacati concertativi che piacciono al Pd". Potere al Popolo, Pci e Rifondazione, che candidano alla presidenza della Regione Federico Serra, intervengono su un tema poco dibattuto dai candidati. "Non esiste l’Emilia-Romagna regione felice dove certe cose non succedono: in numeri assoluti sono 91 le vittime registrate nel 2023 (dati osservatorio Vega), posizionando l’Emilia-Romagna al quarto posto in Italia e Ravenna (con 11) è tra le province che presentano un rischio di infortunio mortale talmente elevato da entrare addirittura in zona rossa. Per questo vogliamo che la Regione prenda una posizione forte per l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro. Ai nostri giovani questa società sta rubando anche la prospettiva del futuro".
Potere al Popolo punta il dito contro la Regione. Quella che "ha inventato la giungla degli appalti e subappalti per privatizzare i servizi, sottopagare il lavoro, allontanare le responsabilità padronali. Noi diciamo che oggi bisogna introdurre il salario minimo a 10 euro l’ora a partire dalla filiera del pubblico, bisogna abbattere il sistema degli appalti e subappalti, bisogna internalizzare e tornare ai servizi pubblici". Per parlare di salario minimo, basta appalti, basta alternanza scuola-lavoro e introdurre il reato omicidio del lavoro, si terrà un incontro (lunedì alle 18.30 nella sala 3 Circoscrizione in via Aquileia), dove interverranno, oltre a Serra, lavoratori e lavoratrici della cooperazione sociale e della logistica; esponenti di Cambiare Rotta e Osa e Marisa Iannucci, candidata a consigliere nel collegio di Ravenna.