
Venerdì mattina, dopo l’ultimo episodio, nella casa di famiglia a Faenza, sono intervenuti i carabinieri
Non era la prima volta che picchiava suo padre. Nel febbraio del 2022 - secondo quanto lamentato dall’uomo - lo aveva fatto così forte da procurargli lesioni per una prognosi di 14 giorni. Venerdì mattina dopo l’ultimo episodio in casa loro a Faenza, sono intervenuti i carabinieri che hanno arrestato il giovane per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate. Ieri mattina il ragazzo - poco più che ventenne e difeso dall’avvocato Raffaella Salsano -, davanti al gip Andrea Galanti si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il giudice, come chiesto dal pm Stefano Stargiotti, ha convalidato l’arresto e ha imposto al ragazzo il divieto di avvicinare il padre a meno di 500 metri e l’obbligo di allontanarsi dalla casa familiare.
Struggente, secondo l’accusa, la richiesta di aiuto del genitore dopo avere riportato la sospetta lesione di un timpano (prognosi iniziale di almeno 5 giorni) a causa di uno schiaffone patito dal ragazzo. "Non ce la faccio più - avrebbe detto ai militari - aiutatemi, vivo in uno stato di terrore che (...) un giorno o l’altro possa commettere qualcosa di ben più grave perché è aggressivo, violento e minaccioso".
Motore di tutto, potrebbe essere la rabbia che il giovane non sa gestire specie se alimentata dall’alcol . Ed ecco allora i carabinieri del Radiomobile manfredo poco dopo le 8.30 arrivare alla casa dell’uomo, un ultra-sessantenne faentino. Aveva un orecchio di color rosso accesso; e poco più in là, c’era il figlio assieme a un amico. Quest’ultimo è apparso agli inquirenti reticente sostenendo che padre e figlio si erano messi a vicenda le mani addosso. Il padre ha invece spiegato che tutto era partito da un suo rimprovero a causa del fatto che il figlio fosse tornato troppo tardi a casa. Dai successivi controlli in baca dati è emerso che già nel marzo 2022 risultava una segnalazione sul giovane per maltrattamenti e lesioni: in particolare l’uomo aveva lamentato di essere stato brutalmente percosso per futili motivi. Quella volta aveva pure aggiunto che tra il 2016 e il 2020 aveva subito altre quattro aggressioni fisiche in una delle quali sarebbe stato buttato sul divano e a quel punto gli sarebbero state messe le mani al collo come per strangolarlo.
Insomma, le lamentate aggressioni in totale con l’ultima sono diventate sei con conseguente esasperazione del padre il quale aveva notato anche l’ammanco di cose da casa come oro e magliette di marca. Non a casa forse a esacerbare la rabbia del figlio - prosegue l’accusa - erano le richieste di danaro a cui il genitore non dava seguito.
Andrea Colombari