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Un albergo ad emissioni zero. Sarà il Bikini Tropicana a Lido di Savio: "Sostituiremo gli impianti inquinanti"

L'imprenditore Agostino Scialfa spiega come le strutture ricettive come l'Hotel Cosmopolitan di Bologna possano raggiungere le 'emissioni zero' con interventi strutturali e l'acquisto di crediti di carbonio. Altri alberghi, come il Bikini Tropicana e il Grand Hotel Forlì, stanno seguendo lo stesso percorso. La sensibilità dei clienti verso la sostenibilità sta aumentando, con il 10-15% già interessato.

Un albergo ad emissioni zero. Sarà il Bikini Tropicana a Lido di Savio: "Sostituiremo gli impianti inquinanti"

Può una struttura ricettiva riuscire a raggiungere l’obiettivo delle ’emissioni zero’? La risposta è sì. Su come intervenire, la persona indicata da ascoltare è l’imprenditore Agostino Scialfa, amministratore delegato dell’Hotel Cosmopolitan di Bologna e residente della filiera Turismo e Cultura di Confindustria Emilia Centro. Premessa: sarà la struttura bolognese - "tra una quindicina di giorni" - a raggiungere per prima il traguardo delle emissioni zero. Altre due seguiranno lo stesso percorso: si tratta del Bikini Tropicana in viale Adriatico a Lido di Savio e del Grand Hotel Forlì, in via del Partigiano, a Vecchiazzano.

Si parte da una constatazione: "Ogni singolo pernottamento in un albergo genera 7,5 chili di CO2", spiega Scialfa. Dunque, come compensare la quota di CO2 prodotta? Da un lato sono possibili interventi strutturali, pensiamo alla sostituzione delle caldaie alimentate a gas metano con pompe di calore elettriche, oppure acquistando credito di carbonio, come il Cosmopolitan ha scelto di fare con una realtà di Venezia, che mette in mare alghe in grado di assorbire le emissioni prodotte dai pernottamenti nella struttura emiliana. Il credito di carbonio viene generato tramite la realizzazione di un progetto di sviluppo con certificazione da parte di un Ente terzo, viene poi scambiato e successivamente annullato su un registro pubblico per compensare l’emissione di una tonnellata di anidride carbonica equivalente. Per quanto riguarda il Bikini Tropicana, "si tratta di una struttura family", adatta cioè a famiglie con bambini, dove animazioni, giochi e feste la fanno da padroni. "E noi vorremmo essere la prima struttura family ad emissioni zero". Il come è presto detto: "Siamo al lavoro per sostituire le caldaie a gas naturale con pompe di calore. In questo modo elimineremo gli idrocarburi. Poi faremo lo stesso con le cucine".

A Forlì invece l’intervento in cantiere consiste nell’installazione di pannelli fotovoltaici per complessivi 80 kilowatt, "così da abbattere il 50% di emissioni". Gli addetti sono al lavoro in queste settimane proprio per installare i pannelli fotovoltaici. "Vorremmo che anche queste due strutture raggiungessero le ’emissioni zero’ nel giro di 2-3 anni, al massimo entro il 2030, scadenza data dall’Unione Europea per dimezzare le emissioni. Noi vorremmo fare ancora meglio, azzerandole". I clienti stanno sviluppando una sensibilità verso questi temi? "Ricerche di mercato dicono che il 10-15% dei clienti lo è. Questa percentuale aumenterà via via che inizieranno a viaggiare le persone più giovani. Da parte nostra abbiamo riscontrato, qui a Bologna, interesse da parte della clientela business". Questo perché le aziende che presentano il bilancio di sostenibilità inseriscono nel documento anche l’inquinamento prodotto dai propri dipendenti che utilizzano servizi esterni: e dormire in una camera d’albergo ad emissioni zero ha un impatto - positivo - anche in questo senso.