È amareggiato ma ha deciso di non arrendersi e di sostenere la sua squadra sino in fondo. Claudio Guberti è il vulcanico presidente del San Pancrazio, rimasto coinvolto, suo malgrado, nei recenti fatti decisamente poco edificanti durante la gara di calcio di Prima Categoria San Pancrazio-Bagnacavallo. Dopo tutto l’impegno di inclusione, lavoro sul territorio, con i meno fortunati, la rissa scatenatasi nell’intervallo della sfida così sentita è stata una mazzata non da poco. "Sono sinceramente amareggiato – dice lo stesso Guberti – perché porto 400 persone al campo, eppure succedono queste cose, con i daspo e tutto il resto. E devo pure sorbirmi le battutine degli abitanti dei paesi limitrofi: mi dicono che facciamo di tutto per finire sui giornali. Ovviamente è una presa in giro: a noi tutto questo è costato molto caro. Ho avuto un paio di nostri sponsor che ci hanno già comunicato la loro intenzione di non sostenerci più, visto quanto accaduto. Eppure io voglio lanciare un invito a tutti i veri sportivi: venite a sostenerci al ‘Neri’, abbiamo bisogno di tutti voi per ripartire, cercando di metterci alle spalle quello che è accaduto. Senza dimenticare qualcosa di ancor più drammatico accaduto nel frattempo con la nuova alluvione che ha funestato le nostre zone, in particolar modo Traversara, che dista da noi meno di 10 chilometri. Abbiamo deciso che per la gara casalinga contro il Savio (giocata domenica, ndr), offriremo l’incasso per gli alluvionati proprio di Traversara, così duramente colpiti. Anche noi, a San Pancrazio, abbiamo avuto nuovamente paura dell’alluvione ma dalle loro parti i danni sono stati incredibili".
Tra l’altro, poco meno di una decina di giocatori del San Pancrazio sono andati ad aiutare a spalare il fango proprio a Traversara, confermando l’impegno sociale del club e individuale degli atleti. "Abbiamo cercato di lavorare a tutto tondo per l’inclusione – prosegue Guberti – e per inserire sempre più la squadra nel tessuto sociale del territorio, poi accadono queste cose che rovinano tanti anni di impegno. Anche perché ora gestire una squadra di calcio, in particolare una formazione che partecipa ai campionati dilettantistici, è davvero impegnativo: la nuova riforma dello sport prevede un lavoro praticamente a tempo pieno mentre noi, ovviamente, siamo semplici appassionati di questo sport che preferiscono vedere i ragazzini del piccolo paese correr dietro ad un pallone, piuttosto che buttarsi via. Non ci importa dedicare tanto tempo al San Pancrazio calcio ma ci dispiace tanto qualcosa qualcuno prova a rovinare tutto questo".
Ugo Bentivogli