REDAZIONE RAVENNA

Un colpo costato caro. Prostituta legata e rapinata, l’uomo patteggia 4 anni e mezzo

Accadde in una piazzola vicino le saline cervesi, poi l’inseguimento mozzafiato dei carabinieri lungo l’Adriatica

Accadde in una piazzola vicino le saline cervesi, poi l’inseguimento mozzafiato dei carabinieri lungo l’Adriatica

Accadde in una piazzola vicino le saline cervesi, poi l’inseguimento mozzafiato dei carabinieri lungo l’Adriatica

Una prostituta rapinata e legata. E poi una fuga mozzafiato in Adriatica dalle saline cervesi fino all’arresto alle porte di Ravenna dopo uno schianto. La notte brava tra il 26 e 27 agosto scorso, per un 56enne forlivese residente a Solarolo e difeso dall’avvocato Marco Gramiacci, si è chiusa ieri mattina davanti al collegio penale del tribunale di Ravenna con un patteggiamento a 4 anni e 6 mesi di reclusione. Si trova ancora nel carcere ravennate.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, tutto aveva avuto inizio intorno alle 2.30 quando il 56enne, armato di coltello, prima si era appartato con una prostituta in una piazzola di un distributore di benzina a bordo della sua Fiat Punto, nei pressi della rotonda delle saline. E poi l’aveva aggredita. Quindi, dopo averla legata con una corda e rapinata di borsetta, telefono e collanina, era fuggito sulla sua vettura lasciando la donna immobilizzata e impaurita sul piazzale.

Lei era però riuscita a liberarsi e ad avvisare il 112: subito erano entrati in azione i militari dell’Arma. E da quel momento il 56enne forlivese si era prodigato in una fuga spericolata: intercettato all’altezza delle terme, aveva accelerato lungo la Statale 16, tallonato dalle pattuglie della compagnia di Cervia-Milano Marittima. Un inseguimento sul filo dei 150 all’ora andato avanti per diversi chilometri fino a che, in prossimità dell’abitato di Fosso Ghiaia, l’uomo aveva perso il controllo della vettura in corrispondenza della rotonda 11 settembre 2011. La sua vertiginosa corsa si era conclusa con uno schianto contro un segnale stradale e contro un’Alfa Romeo Giulietta parcheggiata nel piazzale di un bar. Subito dopo l’incidente, sul posto erano intervenuti i vigili del fuoco per la messa in sicurezza dell’area e gli operatori del 118 i quali avevano trasportato l’uomo all’ospedale, là dove era rimasto sotto custodia in stato di arresto: a dispetto della terribile carambola, aveva riportato solo ferite lievi.

Nonostante la violenza dell’impatto, il rapinatore era così stato dimesso con una prognosi di cinque giorni. All’indomani dell’arresto, era comparso davanti al giudice Antonella Guidomei la quale aveva convalidato l’operato dei carabinieri e disposto la custodia cautelare in carcere, in linea con le richieste del pm Lucrezia Ciriello formulate alla luce della pericolosità sociale del 56enne. L’uomo doveva rispondere di rapina, resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi. Durante la perquisizione della sua auto, i militari avevano infatti trovato il coltello utilizzato per minacciare la donna. Secondo quanto a suo tempo rilevato dagli inquirenti, si era appartato con la prostituta nel cuore della notte: ma l’incontro aveva preso una piega violenta fino alla rapina.

Dopo era andata anche peggio perché dopo avere lasciato la donna sola, il 56enne aveva ingaggiato una pericolosa fuga lungo la statale mettendo a rischio non solo la sua vita, ma anche quella degli automobilisti che si trovavano lungo il suo tragitto. Per i rilievi dell’incidente, erano intervenuti da Ravenna anche gli agenti della polizia locale. E il giorno dopo i tecnici di Anas avevano proseguito con i lavori per ripristinare le condizioni di sicurezza della rotatoria danneggiata.