REDAZIONE RAVENNA

Una città ’Di piazza in piazza’. Viaggio nel cuore di Ravenna

Il nuovo libro della ricercatrice Osiride Guerrini, che da anni scrive monografie sul territorio .

Osiride Guerrini, ex insegnante

Osiride Guerrini, ex insegnante

Si intitola ‘Di piazza in piazza. I segni dell’identità ravennate’ (Sbc Edizioni), il nuovo libro della ricercatrice ravennate Osiride Guerrini, ex insegnante, che da anni scrive monografie sul territorio oltre a numerosi articoli e saggi su riviste e periodici. In un corposo volume di 350 pagine, propone un affascinante viaggio nel cuore di Ravenna, attraverso le sue numerose piazze.

Come nasce l’idea di questo nuovo lavoro sulle piazze ravennati?

"Il libro nasce dal desiderio di allargare il campo di ricerca, dopo precedenti studi tematici, condotti da sola o con altri collaboratori sulla città e sul territorio ravennate, argomenti che mi appassionano da anni. Difficile quantificare il tempo impiegato, ma direi un paio di anni perché la ricerca ha investito diversi ambiti per reperire, consultare e confrontare fonti bibliografiche, testi scritti, documenti cartografici, immagini d’epoca con scatti fotografici attuali, testimonianze scritte e alcune orali".

A chi è rivolto il libro?

"Ai miei concittadini e a quanti hanno il desiderio di conoscere, approfondire o immergersi nella lettura per scoprire alcuni aspetti della città, magari meno noti, dimenticati o sconosciuti. Si può utilizzare il testo come una sorta di guida in quanto il percorso, andando di piazza in piazza, si snoda sulle vie cittadine e porta lontano nello spazio e nel tempo, recuperando fatti storici e mutamenti nella conformazione topografica oltre a fare scoprire che la città è caratterizzata da un sistema di piazze con connotazioni e storie diverse".

Qual è la sua piazza preferita?

"Difficile scegliere perché sono legata a tutte, ma direi piazza del Popolo da dove si dipana il mio percorso verso tutte le altre direttrici seguendo in uscita i punti cardinali. Sulla piazza, una sorta di museo a cielo aperto, sono rimaste testimonianze del passato, che si recuperano nelle targhe, nelle colonne, nei capitelli del portico del palazzetto veneziano, nelle narrazioni, nella toponomastica, nei versi del “cicerone ravignano” di Olindo Guerrini, nelle fotografie dei primi anni del Novecento".

Qual è la piazza che ha la storia più affascinante a suo avviso?

"Piazza Kennedy e piazza dei Caduti che sono recenti, in quanto nate nella prima metà del Novecento da sventramenti di antichi quartieri preesistenti e permettono di raccontare, scavando nel passato, aspetti diversi. Su piazza Kennedy si affacciano i palazzi dei Rasponi, una dinastia che per anni ha tessuto le sorti della città e sotto, a metri di profondità, sono nascoste antiche vestigie con possibili rimandi al periodo romano. A sua volta, piazza dei Caduti riporta a vie d’acqua e ai ponti che le attraversavano, ma soprattutto è caratterizzata dalla contiguità con piazza San Francesco con l’omonima basilica e con la zona del silenzio con le sue memorie dantesche".

Oltre alle piazze storiche, c’è spazio anche per il ’mare in piazza’, con la nuova realtà della Darsena e i rinnovati spazi. Cos’ha scoperto al riguardo?

"È una nuova realtà piena di fascino che riconduce alla vicinanza con l’acqua, superando la cesura rappresentata per anni dalla stazione ferroviaria. Al riguardo ci sono progetti per la realizzazione di un nuovo hub con una passerella sopraelevata, percorsi ciclo-pedonali, che spaziano dalla Darsena al mausoleo di Teodorico e oltre, con un riassetto urbano".

La piazza meglio valorizzata della città?

"Dopo il restyling di alcuni anni fa ritengo che sia piazza Kennedy, ottimo spazio per eventi differenziati, fiere mercati, confronti politici o quotidiano luogo di incontro, soprattutto per i giovani".

Roberta Bezzi