Offerte lavoro stagionale 2020, a Ravenna si cercano quasi 200 persone

C'è bisogno di camerieri, baristi, bagnini di spiaggia, cuochi, pizzaioli. Ma non si trovano

Ravenna, è già emergenza lavoratori stagionali (Foto Reuters)

Ravenna, è già emergenza lavoratori stagionali (Foto Reuters)

Ravenna, 16 febbraio 2020 - Mancano ancora quattro mesi all’estate, eppure è già emergenza stagionali. Anche quest’anno gli operatori della riviera sono alle prese col solito problema: trovare il personale per la prossima stagione estiva. Sul sito Cescot, di Confesercenti, alla voce ’Cerco lavoro’ ci sono già 62 annunci per l’estate prossima di stabilimenti balneari, ristoranti, hotel e piadinerie da Casal Borsetti a Cervia. Si cercano quasi 200 persone: 196 per l’esattezza, tra camerieri, baristi, bagnini di spiaggia, cuochi, aiuto cuochi, aiuto spiaggia, lavapiatti, pizzaioli, sfogline, chef e tanti altri.

Il primo annuncio è sul sito di Cescot da oltre due mesi. Si tratta di un annuncio che è stato pubblicato il 2 dicembre scorso dall’hotel Manila di Cervia, che cerca un aiuto cuoco, un cameriere di sala e due camerieri ai piani. Quest’anno, visto il ripresentarsi del problema, Confesercenti ha deciso di correre ai ripari: "L’anno scorso abbiamo dedicato una giornata alla ricerca del personale a Riccione – spiega Graziano Gozi, direttore di Confesercenti –, facendo incontrare nello stesso luogo gli imprenditori e anche i lavoratori. Quest’anno, quindi, all’appuntamento di Riccione se ne affiancherà un altro che si terrà a marzo, a Cervia, appositamente pensato per la ricerca del lavoro delle aziende del territorio ravennate e del territorio cervese. Inviteremo tutte le imprese che cercano personale, ognuna con l’elenco delle figure di cui hanno necessità, e tutte le persone alla ricerca di un lavoro. In questo modo le faremo incontrare".

Del resto il problema va aumentando anno dopo anno, come spiega Gozi: "Il nostro termometro ci dice che il fenomeno della difficoltà nel trovare personale è in aumento. Anche perché c’è chi tiene aperto da Pasqua a ottobre e chi, invece, tiene aperto solo nei 3 mesi di giugno, luglio e agosto: e ovviamente i lavoratori preferiscono i primi. Per questo per chi apre solo per 100 giorni è ancora più difficile trovare il personale. L’altro problema, poi, è che la stagione da noi è anomala, concentrata nei weekend: ed è ancora più complicato riuscire a trovare qualcuno disposto a lavorare nei fine settimana, quando molti preferirebbero avere il giorno libero. È un altro aspetto poco accattivante".

Sul lavoro stagionale pesa poi, nel pensiero generale di parte della popolazione, l’idea che sia duro e che non sempre i titolari siano corretti. Un’impressione a cui replica Gozi: "Confesercenti ha stipulato un contratto collettivo nazionale assieme ai sindacati per regolare il settore che noi invitiamo sempre le imprese a rispettare. Poi ci può essere qualcuno che non lo applica, ma noi lo sconsigliamo caldamente".