Capodanno senza festa in piazza, Reggio Emilia unica a scegliere l’austerity

Il sindaco Vecchi l’aveva preannunciato: "Per un concerto adegiato servirebbero 220mila euro, non ci sono margini economici". Le città vicine, da Piacenza a Bologna, hanno fatto scelte diverse

Il rogo del Vecchione a Bologna

Il rogo del Vecchione a Bologna

Reggio Emilia, 27 dicembre 2022 – Sarà un San Silvestro all’insegna dell’austerità. Senza feste di piazza, col trenino e l’immancabile "a-e-i-o-u-ypsilon". Il sindaco Luca Vecchi l’aveva preannunciato: "Organizzare una piccola iniziativa, magari di scarso interesse, non avrebbe avuto molto senso. D’altro canto, un concerto adeguato avrebbe avuto costi ingenti, stimabili in circa 220.000 euro, per qualche ora di musica, a fronte, per dare un’idea, di un mese di eventi natalizi che ha un costo complessivo di circa 120.000 euro. Il concerto è una bella cosa, ma fatto come si deve, e in quest’anno appunto complesso non c’erano margini economici. Abbiamo preferito quindi concentrare le risorse per una analoga successiva occasione", ha assicurato il primo cittadino nei giorni scorsi.

Insomma, se alle luminarie non si è voluto rinunciare, l’evento di fine anno – che ai tempi della circoscrizione ’Centro storico’ si risolveva in un brindisi e una fetta di panettone – è stato cassato.

Una scelta che le altre città emiliane non hanno condiviso. L’offerta è molto variegata.

A Piacenza il 2022 si chiuderà con l’allegria del liscio dell’orchestra Bagutti e il 2023 si aprirà con un dj-set di GrooveGuys; a Parma è annunciato il dj-set del producer Cosmo, nome molto in voga tra i più giovani; piazza Sordello, a Mantova, ospiterà il concerto di Mannarino, in collaborazione con Radio Bruno; Carpi attende l’arrivo di Daddy G, fondatore dei Massive Attack; Modena organizza sotto la Ghirlandina uno spettacolo onirico di danza aerea e due installazioni digitali con le quali i cittadini possono interagire; a Sassuolo musica, panettone e brindisi di mezzanotte con gli amministratori presenti in piazzale della Rosa; Maranello (che ha già ospitato Alexia) propone in piazza un nostalgico ’Remember Picchio Rosso - All Star D.J’ con le musiche più belle degli anni 70/80/90 e i dj che hanno fatto la storia di una discoteca che faceva a gara col nostro Marabù; tornando ai capoluoghi, Bologna dà l’appuntamento ai suoi concittadini in piazza Maggiore, per il tradizionale falò del Vecchione; Ferrara, come sempre, allestisce il grande spettacolo di fuochi pirotecnici che simula l’incendio del bellissimo Castello.

Una scelta solitaria, quella di Reggio, che provoca i mugugni di più di un ristoratore: "In questa città non si fa nulla, non si organizza nulla, e non deve stupire se rimaniamo ultimi nelle classifiche del turismo. Vorrei sapere a cosa servono, e come sono stati spesi, le migliaia di euro incassati attraverso la tassa di soggiorno".

Va detto, tuttavia, che questo Capodanno quaresimale non è un coniglio uscito dal cilindro dell’amministrazione: è il frutto di una sofferta decisione adottata insieme a Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confartigianato.

"Abbiamo condiviso questa scelta al tavolo del commercio"; conferma Dario Domenichini, presidente di Confesercenti. "Preferiamo che le risorse vengano spalmate durante tutto l’anno piuttosto che spese per un evento secco. Certo, se il Comune avesse messo sul piatto più risorse, si sarebbe potuto organizzare qualcosa, ma è momento di ristrettezze".

Chi non si lamenta è Caterina Reverberi, che gestisce lo storico Redas di Montecchio ed è presidente del Silb-Fipe provinciale. "Per noi dei locali è un’ottima notizia: abbiamo meno concorrenza", scherza. "Forse – afferma – quella del Comune di Reggio è anche una scelta di responsabilità: se si può bere gratuitamente, finisce sempre che qualcuno beve troppo".

a.fio.