"Alessandro, se salta il modulo cambia gioco"

"Dopo Venezia si è rotto qualcosa. Come se ne esce? Facendo quadrato. Poi a fine anno si tireranno le somme"

"Alessandro, se salta il modulo cambia gioco"

"Alessandro, se salta il modulo cambia gioco"

Nei momenti di difficoltà della sua Reggiana è sempre uno dei primi ad esporsi pubblicamente, cercando di dare una lettura della situazione che possa essere in qualche modo costruttiva per la squadra, per la società e per l’ambiente.

Sergio Eberini – indimenticato portiere granata che ha poi avuto anche i gradi di allenatori nell’era Piazza – a pochi minuti dalla sconfitta con il Cosenza aveva analizzato la questione ‘tirando le orecchie’ a Nesta, ma anche tendendogli la mano e invitandolo a una gestione più ‘pratica’ della gara: "Il calcio è per noi allenatori un insieme di competenze, esperienze e capacità di modificare un progetto che si va a far benedire all’improvviso - aveva scritto tramite il profilo social - Hai toppato le scelte iniziali? Modifica il tuo progetto. Alessandro (Nesta, ndr) vivi la partita come lo facevi da calciatore e non pensare al fumo che ti circonda e che a volte ti costringe a seguire un’idea ipotetica. Se l’avversario è più bravo non posso continuare ad anticiparlo, meglio aspettarlo e rinculare…Forza Regia".

Eberini, abbiamo letto la sua critica e volevamo approfondire…

"Adesso devo stare attento a quello che dico perché mia moglie mi ha già bacchettato, ma da tifoso ero incavolato nero (il termine è più colorito, ndr). Se hai la Reggiana nel cuore ci stai male, c’è poco da fare. Io la partita l’ho vista così e faccio una precisazione prima di tornare all’analisi: anche i calciatori hanno un gran bel pezzo di responsabilità".

Ha invitato Nesta ad essere più ‘pratico’, giusto?

"So che può far ridere che un vecchio ‘rincoglionito’ come me adesso si metta a dare consigli, ma anch’io nella mia piccola esperienza ho navigato in cattive acque e ho capito che serve la flessibilità di correggersi in corsa. Va bene affidarsi al modulo e ai match analyst ci mancherebbe…Però poi se ti salta il piano di gioco devi modificarlo e in generale serve un furore che io non ho visto".

E qui, forse, torniamo alle responsabilità dei calciatori…

"È un mix di cose. Devi avere un cuore pulsante e carismatico per trasmettere certi concetti, sia che tu sia un allenatore sia che tu sia un calciatore. Nella Reggiana purtroppo non vedo molta leadership: ce la può avere Rozzio anche se essendo un difensore è spesso lontano dal centro della manovra e ce l’ha Bianco, che infatti l’altra sera è mancato parecchio. Lo stesso Cigarini, purtroppo, ha fatto una prestazione opaca. Io temo che adesso sia subentrata anche un po’ di paura che è una delle cose peggiori che possano capitare".

Dopo la vittoria a Venezia la Reggiana sembrava pronta a spiegare le ali e invece sono arrivate tre sconfitte consecutive contro squadre in piena crisi. In teoria erano gli avversari a dover aver timore dei granata e invece…

"Credo infatti che dopo Venezia si sia rotto qualcosa…Da fuori è difficile dire cosa sia successo, ma credo sia sotto gli occhi di tutti".

Come si esce da questa situazione?

"Remando tutti dalla stessa parte. I tifosi sono arrabbiati, giustamente, e hanno fatto bene a chiedere ai giocatori di tirare fuori gli attributi. Secondo me però ci sono ancora tutte le possibilità di venire fuori da questa situazione. Non era così facile fare 40 punti con questa rosa, davanti la qualità è pochissima e dopo l’infortunio di Girma non segna più nessuno…È giusto fare quadrato e poi alla fine dell’anno si tireranno le somme".