
Matteo Nasciuti, sindaco di Scandiano
"L’aggressione a Scandiano è l’ennesimo episodio di violenza verso chi ogni giorno si occupa della nostra salute, una situazione paradossale che non possiamo tollerare oltre". è l’assessore alla Sanità regionale, Massimo Fabi, a intervenire dopo l’ennesima violenza nei confronti del personale sanitari.
"Vogliamo esprimere la nostra piena solidarietà al personale sanitario dell’Ausl di Reggio e della Croce Rossa Italiana e al volontario di Emilia Ambulanze. Ma non basta – continua Fabi –. Siamo al loro fianco, così come siamo al fianco di chi lavora per il servizio sanitario regionale. La Regione c’è, il nostro impegno sarà fermo per garantire le necessarie condizioni di sicurezza a chi opera per la collettività". Ferma condanna anche dall’amministrazione scandianese. "Ribadiamo il nostro impegno, in collaborazione con le autorità competenti, affinché episodi di questo tipo non si ripetano e vengano intraprese tutte le misure necessarie per proteggere chi opera nel nostro sistema sanitario e nelle associazioni di volontariato – scrive in una nota il sindaco Matteo Nasciuti –. La salute è un bene prezioso, e chi la tutela merita rispetto, riconoscenza e sostegno".
A sostegno del personale anche Andrea Rossi, deputato del Pd. "Ciò che è accaduto non può essere giustificato, sempre piú spesso assistiamo a episodi simili, nei confronti di una categoria che si impegna con umanità, passione e professionalità per garantire la nostra salute, il nostro bene più prezioso – dichiara Rossi –. Siamo fiduciosi che le forze dell’ordine agiranno di conseguenza".
Anche l’Ausl prende ancora una volta posizione. "Si tratta di episodi inaccettabili, che colpiscono persone dedite all’assistenza e alla cura, che stanno, tra l’altro, affrontando un periodo particolarmente faticoso e stressante a causa della difficoltà a reperire personale nell’ambito dell’emergenza-urgenza, e le aggressioni sono in aumento – dichiara il direttore generale Cristina Marchesi –, confidiamo che le nuove norme sulle che prevedono fino a 5 anni di carcere e 10mila euro di multa, possano essere un deterrente".
Duri i sindacati. "Inizia l’anno così come era finito: botte e violenza contro i sanitari – scrive Gennaro Ferrara, leader di Cisl-Fp Emilia Centrale –. È indispensabile la dotazione di bodycam che permettano di filmare le operazioni di soccorso, diventando una prova schiacciante in caso di aggressioni". Cisl considera essenziale fornire ai sanitari vittime di violenza la piena e gratuita assistenza legale aziendale. Nel processo, sarebbe fondamentale che l’azienda si costituisse parte civile, destinando gli eventuali risarcimenti ad un fondo specifico di sostegno".