Anche Morandi firma contro il cibo sintetico

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Si arricchisce della firma dell’arcivescovo Giacomo Morandi la raccolta di adesioni lanciata da Coldiretti per proporre una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione di cibo sintetico in italia. La sua firma si unisce a quella di altri 3.500 reggiani che sono già andati ai banchetti dell’associazione nelle scorse settimane.

Continua anche a Natale la mobilitazione della Coldiretti contro la carne prodotta in laboratorio e al latte “senza mucche”, in un momento importante per l’agroalimentare italiano dopo che la Commissione Europea ha eliminato gli elementi di penalizzazione fermando il tentativo di escludere dai finanziamenti europei della promozione carne, salumi, vino e birra, sotto attacco di un approccio ideologico che discrimina alimenti che fanno parte a pieno titolo della dieta mediterranea.

Un successo che conferma la forte opposizione dei reggiani e degli italiani ai cibi artificiali, così come ha evidenziato il Censis secondo cui si tratta di una realtà che viene nettamente rifiutata dall’84% degli italiani che si dichiara contrario all’idea di cibi prodotti in laboratorio da sostituire a quelli coltivati in agricoltura. Il no al cibo sintetico è preponderante per classi di età, titolo di studio, genere, area territoriale di residenza, livello di reddito.

"La contrarietà è infatti trasversale – testimonia Alessandro Corchia, direttore della Coldiretti di Reggio Emilia - come dimostrano le migliaia di firme raccolte nell’ambito dei mercati di Campagna Amica, quelle di numerosi sindaci della provincia a cui si aggiunge la firma dell’Arcivescovo di Reggio Emilia e Guastalla". "Le firme delle istituzioni sono molto preziose – conclude il direttore Corchia – perché rappresentano, raccolgono e trasmettono il sentire della comunità".