Angeli e Demoni, raccolte nuove prove

Domani, nell’aula di Aemilia, scatta l’udienza preliminare: il p.m. Salvi avrebbe arricchito il materiale probatorio con accertamenti inediti

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di Alessandra Codeluppi

Nel momento in cui l’allarme Covid torna a tenere sotto scacco il Paese, arriva il giorno dell’udienza preliminare per l’inchiesta ‘Angeli e demoni’ sui presunti affidi illeciti di bambini, il caso che portò Bibbiano alla ribalta nazionale e infiammò i sei mesi alla vigilia del voto regionale del gennaio 2020 con una campagna elettorale di fuoco tra i partiti.

Per domani alle 9,30 è previsto in tribunale l’afflusso di oltre cento persone coinvolte nel procedimento: sono ventiquattro gli imputati per i quali il pm Valentina Salvi ha chiesto il rinvio a giudizio e sui quali sarà il gup Dario De Luca a decidere se dovranno affrontare o meno il processo. Ognuno di loro sarà accompagnato da almeno un avvocato, e lo stesso si prefigura per le 48 parti offese che potrebbero costituirsi parte civile. Si presume che l’udienza preliminare potrebbe articolarsi in più giorni: alcuni imputati potrebbero chiedere il rito abbreviato e poi si annunciano diverse questioni che le difese sono pronte a sollevare.

L’udienza di domani è stata convocata nella spaziosa tensostruttura in cui si è svolto il processo ‘Aemilia’, ma poi proseguirà in un’altra aula del tribunale perché, come anticipato dal Carlino, l’edificio sarà smontato in novembre, mese in cui è previsto l’avvio dei lavori alla ditta che si è aggiudicata l’appalto. Da quanto trapela, il pm Salvi avrebbe arricchito anche in questi mesi, dopo le richieste di rinvio a giudizio avanzate in giugno, il materiale probatorio, raccogliendo sommarie informazioni testimoniali, promuovendo indagini bancarie e accertamenti sui contributi versati alle famiglie affidatarie.

Tra gli imputati-chiave figurano Federica Anghinolfi, ex responsabile dei servizi sociali della Val d’Enza, l’assistente sociale Francesco Monopoli, lo psicoterapeuta del centro di Torino ‘Hansel e Gretel’ e la moglie Nadia Bolognini. Gli indagati sono accusati a vario titolo di relazioni falsate per allontanare i bambini dalle loro famiglie, sedute di dialogo suggestive con i minori nel centro pubblico ‘La Cura’ di Bibbiano e altri reati.

È imputato anche il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti per abuso d’ufficio e falso ideologico.

L’incubo Covid aleggia sull’appuntamento di domani: da quanto trapela, un avvocato difensore sarebbe pronto a chiedere un rinvio dell’udienza per legittimo impedimento, perché in quarantena dal momento che la moglie avrebbe contratto il virus.

Altri legali vorrebbero sollevare diverse questioni preliminari: dalla richiesta di spostare il processo da Reggio ad Ancona per garantire l’imparzialità del giudizio che qui, a loro avviso, sarebbe a rischio, sino ad altre sulle intercettazioni.

È previsto anche l’arrivo di attivisti di associazioni che hanno sollevato in quest’anno il polverone su molti casi controversi di bambini tolti alle loro famiglie per essere affidati ad altre coppie o a strutture, e che parlano dell’esistenza di un "sistema Bibbiano" in tutt’Italia. I testimoni previsti sono 155, le persone offese sono 48. Si preannunciano numerose richieste di costituzione di parte civile: la Regione, in persona del presidente Stefano Bonacini, intende chiedere "un milione" di euro relativamente a un capo di imputazione.