Bando migranti Reggio Emilia, Ovile: "A rischio 30 lavoratori"

Bilancio in crescita. Il presidente della coop: "Si teme per i contratti a termine"

Migranti (foto d'archivio Dire)

Migranti (foto d'archivio Dire)

Reggio Emilia, 12 giugno 2019 - Sono 161 le persone svantaggiate inserite nel mondo del lavoro, oltre 500 accolte dai servizi residenziali e più di 1100 persone inserite in progetti di mediazione e inclusione su tutto il territorio reggiano, provincia compresa, con risparmi per la pubblica amministrazione di ben 597 mila euro. Sono questi i primi dati salienti che emergono dal bilancio economico della cooperativa sociale Ovile, riguardante il 2018.

I numeri sono in crescita rispetto alla gestione 2017, con un fatturato di 16 milioni di euro di ricchezza prodotta, compresi i finanziamenti indicati nella nota integrativa del bilancio di responsabilità sociale. L’assemblea, che fra presenti e delegati ha rappresentato i 40% dei soci, ha approvato all’unanimità un utile di 141 mila euro che sarà reinvestito interamente nelle attività future.

E nonostante le forti incertezze legate al settore dell’accoglienza (il primo bando dell’11 aprile andò deserto, il secondo scade oggi alle 12) l’obiettivo è quello di consolidare le svariate attività che annovera al proprio interno: «Ci sentiamo molto tranquilli - ha spiegato il presidente Valerio Maramotti - ma esprimiamo forte preoccupazione per l’attività di accoglienza all’interno della quale stiamo dando lavoro a oltre 30 persone, tra insegnanti, educatori e mediatori culturali, tutte figure professionali che oggi rischiano di perdere il loro posto di lavoro, avendo contratti a termine legati ai bandi della prefettura».

Parallelamente, oltre al bilancio economico, è stato approvato anche il bilancio di responsabilità sociale. Basato su tre ambiti differenti: sociale, ambientale ed economica. Quello del 2018 è l’ottavo bilancio di questo tipo stilato dall’Ovile: «La chiave di lettura è l’impatto sociale, ossia quale cambiamento abbiamo generato - ha specificato Elena Frascaroli, responsabile della stesura del documento - La nostra analisi si basa sull’inclusione sociale, sul concetto di ‘comunità aperta’». Per poi proseguire: «Per dare dati concreti alla fine del 2018 i lavoratori coinvolti nell’attività della Cooperativa erano 320, mentre gli investimenti per il funzionamento quotidiani delle nostre attività, nel loro complesso, sono stati di oltre 12 milioni di euro, una cifra per la quale abbiamo anche intercettato e raccolto oltre 100 mila euro provenienti da donatori privati e da fondazioni».

Presentando anche i dati relativi al risparmio ottenuto per il Comune: «L’amministrazione avrebbe avuto a carico oltre 597 mila euro di servizi - conclude Frascaroli -, soldi che si possono utilizzare altrove. Siamo una realtà molto diversificata, che in ogni situazione continua a orientarsi verso il bisogno delle persone e della comunità».