Botte da orbi per il parcheggio A processo

Un quarantaquattrenne avrebbe preso a pugni un uomo, reo di aver lasciato l’auto davanti a un cancello

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Un uomo di 44 anni è a processo per minacce e lesioni verso un 56enne. I due hanno litigato per un parcheggio, ma le versioni sono diametralmente opposte. Il 56enne sarebbe stato aggredito perché colpevole di aver sostato con l’auto davanti al cancello di un gruppo di ville, in via Verrocchio a Pieve, mentre aspettava la fidanzata e una loro amica. Secondo la parte offesa, quel cancello non veniva mai aperto e l’accesso principale era su un’altra via. In passato lui aveva parcheggiato contro un muro adiacente a un garage di proprietà del 44enne si sarebbe ritrovato una macchina dietro la propria, venendo così costretto a prendere il treno per andare a lavorare. In base all’accusa, il 16 aprile 2016 i malumori sarebbero esplosi: il 44enne avrebbe colpito l’altro con pugni al torace, al collo e alla gamba. Con un pugno a due mani lo avrebbe ferito al polso, causandogli ferite giudicate guaribili in 25 giorni, come certificato all’ospedale di Montecchio. Quel trauma al braccio ha poi comportato la compromissione permamente del polso. Il 44enne sarebbe stato apostrofato anche con parole come "Ti ammazzo, napoletano di m.". L’uomo si è costituito parte civile attraverso l’avvocato Giovanni Tarquini. Davanti al giudice Silvia Semprini, sono stati sentiti come testimoni la madre e il cognato dell’imputato, difesi dall’avvocato Costantino Diana.