Professor Franceschini, le auto elettriche s’incendiano più facilmente di altre?
"Le auto elettriche sono le più sicure. Statistiche alla mano, le più pericolose sono le ibride; hanno il propulsore elettrico e a combustione. Quello che cambia, quando prende fuoco un’auto elettrica, sono le procedure di spegnimento".
Molti sostengono che l’incendio di un pacco di batterie a ioni di litio sia difficile da estinguere.
"Più problematico l’incendio di un serbatoio pieno di liquido infiammabile. Le batterie a ioni di litio sono già presenti in tantissimi oggetti di uso quotidiano. In più parliamo di una tecnologia giovane, i progressi sono rapidi".
Le batterie del domani?
"Quelle al litio ferro fosfato, utilizzate anche nell’automazione industriale. Offrono garanzie ancora migliori e non utilizzano materiali geopoliticamente critici come il cobalto. Stiamo andando verso tipologie sempre più sicure. Un’auto può incendiarsi per un problema non imputabile alle batterie. Una Tesla prese fuoco per un contatto a un fanale".
Le batterie del telefonino scaldano. Perché sulle elettriche non ci sono sistemi raffreddamento?
"Ci sono, anche se le superfici sono minori: l’energia elettrica viene trasformata in meccanica producendo pochissimo calore. Inoltre, molte batterie hanno un proprio sistema di raffreddamento".
Si dice che durino 810 anni e che il valore dell’auto crolli in prossimità del termine.
"Non bisogna confondere il periodo di garanzia delle Case con la durata effettiva, che è tutt’altra".
Sposando l’elettrico, rischiamo di buttare via la nostra tradizione motoristica?
"La maggior parte delle nostre aziende tiene d’occhio il settore. L’Italia peraltro ha una fortissima tradizione nell’elettronica industriale. Dobbiamo recuperare sul discorso batterie, ora prodotte soprattutto in Asia, così come sui microchip: temi di portata europea".
Una volta erano importanti i cavalli...
"...Oggi la connessione e i sistemi di sicurezza. Ecco, io vorrei vedere incentivi all’acquisto di auto che leggono i segnali o ci evitano una collisione".
La ricarica.
"Si tratta di cambiare approccio al tipo di viaggio, concedersi una sosta dopo un paio d’ore. Per chi può, la ricarica in garage è una gran comodità".
I costi d’acquisto?
"Ancora alti, ma quelli delle batterie scenderanno".
E i carburanti alternativi?
"Bisogna tenersi aperte tutte le strade. In questo momento l’auto elettrica è in vantaggio, ma non è detto che sarà sempre così".
Cosa pensa dell’idrogeno?
"Se parliamo di idrogeno verde, quello a celle combustibili, parliamo sempre di quella: un’unità elettrica".
Andrea Fiori