Reggio Emilia, 5 aprile 2020 - Via alle domande per ottenere i buoni spesa ‘una tantum’ stanziati dal Governo. Il Comune di Reggio ha stabilito i criteri per distribuire i 900mila euro ottenuti. Le richieste si potranno presentare dalle 8,30 di martedì fino al 17 aprile. Il modulo si può trovare al link www.comune.re.it/buonospesacoronavirus .
La procedura si fa online (non si possono spedire cartacei) e per inviarla serve lo Spid (identità digitale): chi non l’avesse può richiederlo ai poli sociali territoriali. O in alternativa il modulo online deve essere stampato e firmato, poi rinviato scansionato e corredato da fotografia di un documento in formato Jpeg o Pdf , sempre sul sito. Chi non ha pc o smartphone può prenotare un appuntamento per recarsi negli uffici. Per info e assistenza si può contattare l’Urp (0522 456660) o i poli sociali.
I requisiti per il bonus? Persone o nuclei familiari residenti o domiciliati (anche per ragioni di studio) nel Comune di Reggio, che a prescindere dal reddito, sono state penalizzate a causa della pandemia perdendo uno o più stipendi. Saranno privilegiati precari, giovani partite Iva (possono fare questa domanda oltre a quello per il bonus a loro dedicato), piccoli imprenditori o commercianti che non hanno avuto incassi per il ‘lockdown’.
In seconda battuta possono rientrare, compatibilmente col residuo delle risorse, i nuclei monoreddito in cassa integrazione o similare che non stanno percependo il contributo perché erogato in maggio, i nuclei già in carico ai servizio sociali o che percepiscono il reddito di cittadinanza. Escluso invece chi ha un patrimonio mobiliare di importo complessivo superiore a 10mila euro.
I buoni (spendibili solo per generi alimentari nei negozi convenzionati - da martedì elencati sul sito del Comune) saranno ripartiti così: 100 euro (nucleo monopersonale), 150 euro (nuclei di 2 persone), 200 euro (3 persone), 250 euro (4 persone), 300 euro (5 persone), 400 euro (sei o più persone). È possibile richiedere un solo contributo per famiglia. I servizi sociali verificheranno le autocertificazioni incrociandole con altri dati disponibili all’anagrafe.