"Carla è l’ennesima vittima dell’amianto"

La signora Iotti è morta per mesotelioma maligno, è stata esposta al rischio lavando le tute del marito, che lavorava alla Eternit

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Un altro nome che si aggiunge alla lunga lista di vittime della polvere mortale. Carla Iotti, 82 anni, non lavorava con l’amianto ma ne è stata ugualmente vittima; era solita lavare le divise del marito Alfredo Bersani, ex lavoratore esposto all’amianto dell’Eternit di Rubiera. Marchiata dal mesotelioma maligno, il classico tumore causato dall’inalazione di fibre di amianto, è deceduta qualche giorno fa. Oggi, marito, familiari, amici e l’intera cittadina di Rubiera le daranno l’ultimo saluto.

"Purtroppo non ho avuto il piacere di conoscere personalmente Carla, conosco molto bene invece Alfredo, ma era molto nota tra i nostri compagni di Casale Monferrato poiché lei ed il marito avevano partecipato a diverse iniziative in onore delle vittime dell’amianto proprio in Piemonte" racconta Andrea Caselli, presidente di AFEVA Emilia-Romagna, l’associazione dei familiari vittime amianto. Una storia, quella di Carla e Alfredo, doppiamente triste: da una parte la perdita di una persona a causa dell’amianto che i lavoratori portavano a casa inconsapevolmente con le loro divise da lavoro; dall’altra un marito logorato dai sensi di colpa, consapevole oggi di aver aperto lui la porta all’asbesto.

Al telefono Alfredo Bersani non riesce a parlare, le parole sono spezzate dalle lacrime: "Non ce la faccio. Il dolore è troppo forte, mi scusi tanto". "In quegli anni – racconta Andrea Caselli – oltre a non esserci precauzioni sul posto di lavoro, gli indumenti venivano lavati a casa e sono diversi gli episodi in cui le vittime erano proprio le mogli".

Lo stabilimento per la produzione di MCA di Rubiera iniziò le sue attività nel 1961, fu acquistato successivamente dalla Eternit Italia Spa nel 1980 per poi chiudere i battenti solo nel 1994. Ma ancora oggi, seppurchiuso, se ne pagano le conseguenze. "In Emilia Romagna – chiarisce Caselli – la media negli ultimi otto anni è di 150 persone che mancano a causa del mesotelioma ma ci sono anche studi molto recenti in cui si stima che a fronte di 100 morti per mesotelioma ce ne sono altri 200 che muoiono per tumore al polmone a causa dell’esposizione all’amianto".

"Dal 2014 in poi – aggiunge – c’è stato un aumento dei casi di mesotelioma e la provincia di Reggio Emilia, a causa dell’Eternit, della Cemental e di tante altre aziende che lavoravano l’amianto, è la zona con il tasso di incidenza maggiore in tutta la nostra regione". Dati questi che non riguardano solo gli ex lavoratori esposti all’amianto: "I casi di mesoteliomi non professionali – conclude – sono circa il 30%".

Ylenia Rocco