Caso affidi, scontro totale sui testi. Alcuni di loro diventano indagabili

Chiamati dalla procura, rischiano di auto-incriminarsi. Scambi in aula tra pm e avvocati

Caso affidi, scontro totale sui testi. Alcuni di loro diventano indagabili

Caso affidi, scontro totale sui testi. Alcuni di loro diventano indagabili

Pioggia di eccezioni sollevate dalle difese - una delle quali già accolta ieri dai giudici -, aspri scambi con il pubblico ministero Valentina Salvi e battaglia sull’abuso d’ufficio. È quanto accaduto ieri nel processo sui presunti affidi illeciti di minori a Bibbiano, che conta 17 imputati. Nodo del contendere, la veste in cui devono essere sentiti i testimoni citati dalla Procura e finora calendarizzati: a oggi, già diversi di loro hanno visto il proprio ruolo ribaltato perché inquadrati dalla Corte come ‘indagabili’, e dunque invitati a comparire con un avvocato per essere sentiti con le garanzie difensive, tra cui la facoltà di non rispondere (mentre il teste ‘semplice’ è obbligato a dire la verità). Ieri era stata citata una donna che lavorò come cuoca nella App di Montecchio, struttura pomeridiana per minori: secondo la Procura, nel 2018 l’ex responsabile dei servizi sociali Federica Anghinolfi avrebbe attestato falsamente la causale ‘rimborso rette affidi’ per un bambino in realtà non collocato presso la donna. E la cuoca sarebbe stata interposta per pagare la psicoterapia del bambino alla Sie srl. La teste ieri ha confermato di percepire il denaro sul suo conto, e di girarlo a sua volta, senza che le venisse detto il perché. L’avvocato Oliviero Mazza, codifensore di Anghinolfi, l’ha stoppata: "Sono parole autoindizianti, perché lei si prestava a fare il giroconto". La Corte presieduta da Sarah Iusto, a latere Michela Caputo e Francesca Piergallini, ha poi deliberato di richiamarla in aula il 7 aprile, con l’assistenza di un difensore. Medesima questione è stata sollevata per una psicologa, Anna Maria Capponcelli (ieri non si è presentata perché non raggiunta dalla notifica) che fu nominata perito dal tribunale dei Minori. L’avvocato Luca Bauccio si è soffermato sulla contestazione di frode processuale mossa alla sua assistita, la psicologa Nadia Bolognini, e all’assistente sociale Francesco Monopoli. E ha ripreso le dichiarazioni fatte da Capponcelli in fase di indagini preliminari, in cui diceva che le descrizioni dei comportamenti sessualizzati del bambino coi genitori dai due attuali imputati hanno inciso sulla sua valutazione. Il pm Salvi si è detta "basita" e ha ribattuto: "Allora indaghiamo anche il pm e i giudici...". E ha riferito che lei e i carabinieri "avevano raccolto prove sul fatto che Capponcelli era stata indotta in errore". Sulla questione, la Corte deciderà dopo aver letto ulteriore documentazione. Per Francesca Magnavacchi, assistente sociale, già inquadrata come indagabile, i giudici hanno invece disposto che debba cambiare il difensore da lei denominato perché coincide con l’avvocato Cecilia Turazza dello staff del sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, sul quale lei ha reso dichiarazioni. Bauccio ha poi anticipato la richiesta di indagabilità per falsa perizia anche per il perito Giuseppe Bresciani, accusando la Procura di "fare un processo selettivo in cui sceglie i propri alleati, mentre il teste ha diritto di essere protetto". Altra questione, l’abuso d’ufficio, che vede accusati il sindaco Carletti e altri, sollevata da Mazza, secondo cui si prescrive il 31 marzo e poi è in fase di cancellazione dopo il taglio del governo; d’accordo gli avvocati Giovanni Tarquini per Carletti e Bauccio. Il pm Salvi ha annunciato una memoria "su Bresciani e tutto ciò che sta accadendo nel processo". E ha sostenuto che "l’abuso d’ufficio, per il 2017-2018, non è prescritto". Infine Mazza - e poi l’avvocato Cinzia Bernini per l’assistente sociale Annalisa Scalabrini - ha chiesto di non acquisire le consulenze fatte dalle due psicologhe nominate dalla Procura sui danni psicologici ai minori e di non ascoltarle in aula, perché alle difesa non fu data la possibilità di partecipare prevista per gli accertamenti tecnici irripetibili.