"Ciò che serve è più impegno da parte di tutti"

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Lucia

Lusenti*

Il costo dell’energia, da luglio 2021 non ha fatto che salire, toccando – ad ogni aumento – un nuovo tetto storico. L’avvio del conflitto ha aggravato la situazione approvvigionamenti energetici e costi. L’arretratezza del nostro paese in tema di produzione di energie ci mette davanti ad una ulteriore verità scomoda: se oggi avessimo raggiunto il target che invece ci siamo prefissati per il 2030 (composto al 72% di fonti rinnovabili) l’Italia risparmierebbe oltre 50 miliardi di euro l’anno e non starebbe ulteriormente ipotecando il futuro ambientale dei propri figli e nipoti.

Gli interventi del Governo hanno previsto azzeramento dei costi riferiti agli oneri di sistema, bonus per gli Isee al di sotto dei dodicimila euro, riduzione dell’iva e rateizzazioni fino a 10 rate senza interessi. Si è poi lungamente discusso dei 200 euro una tantum. Ma proprio in questi giorni il Governo ha annunciato una riduzione di queste agevolazioni, ad esempio quelle riferite alle rateizzazioni. Strumento utilizzato da migliaia di cittadini, anche a Reggio Emilia. I costi non scendono, gli interventi di sostegno iniziano a ridursi (e comunque non stavamo parlando di vere soluzioni) e la liberalizzazione totale e definitiva del mercato rimane – per ora – al termine del 2023.

Cosa possiamo fare noi cittadini davanti ad una situazione gravissima, ognuno dietro al proprio schermo a cercare soluzioni individuali? Siccome siamo nel mondo reale non possiamo aspettarci bacchette magiche, non prendiamoci in giro. Le soluzioni sono difficili e richiedono un impegno collettivo.

Oltre ai soliti consigli, ovvero tenere i consumi al minimo, scegliere con oculatezza i contratti (e non fidandosi dell’ultimo lavoratore sfruttato che ci chiama da un call center chissà dove), chiedere aiuto sia per risolvere eventuali condizioni di indebitamento che per emergenze che portano ad un distacco, dobbiamo farci comunità critica e rumorosa.

*Federconsumatori Reggio