Corallo, nuove accuse di razzismo I gestori: "Regole da rispettare"

Migration

Ancora un’accusa di discriminazione rivolta nei confronti della discoteca di Scandiano "Il Corallo".

Dopo il polverone, raccontato dal Carlino, sollevato nella serata di Halloween dove alcuni genitori – con le lamentele raccolte e rilanciate anche dall’ex sindaca Valda Busani che aveva informato il primo cittadino Matteo Nasciuti e la sua giunta – denunciarono il presunto vietato ingresso a ragazzi stranieri, il noto locale notturno del paese della Rocca finisce nuovamente nel mirino.

Una mamma, Ramona Jespersen, ha scritto direttamente sulla bacheca facebook della disco. "Mi è capitato di accompagnare mia figlia italiana assieme a un suo amico nato in Italia, ma di origini marocchine. Non vi dico cos’è successo. Mia figlia poteva entrare e lui no. Sono dovuta intervenire in quanto non vi fosse giustificazione alcuna e quindi è finita lì. Il ragazzo è entrato tranquillamente con tanto di scuse e timore che chiamassi chi di dovere. Sono disgustata. Credevo fosse un episodio isolato, ma ho saputo che è successo ancora. Spero che le forze dell’ordine intervengano al più presto".

La replica del locale non tarda ad arrivare. "Non mi risulta sia accaduto quello che hai scritto. Il locale non accetta e non fa entrare quelle persone che hanno creato problemi sia alla gestione sia alla clientela. Italiani o stranieri che siano. Ti consiglio di informarti meglio prima di scrivere certe cose...".

Da qui si innesca un botta e risposta polemico. "Non uso parole al vento – ribatte la mamma –, vedremo chi ha ragione. Solo il tempo lo dirà. Mi auguro davvero che siano stati episodi isolati, ma ho forti dubbi. Se non corrisponde al vero, non ha sicuramente nulla da temere, ma se invece non è così, ha tutto il tempo per cambiare atteggiamento. Vedrà che poi la gente non accuserà il locale, non ce ne sarebbe motivo alcuno. Si ricordi: ogni persona ha pari dignità umana, il razzismo è una brutta bestia".

Infine la controrisposta del Corallo: "Sinceramente non temiamo proprio nulla perché noi facciamo solo il nostro lavoro, nel modo che riteniamo migliore per noi e per i clienti. La responsabilità di quello che accade dentro al locale è sempre e solo nostra, per cui dobbiamo far rispettare le regole che stabiliamo noi".

dan.p.