Diga di Vetto in Val d'Enza: "Basta sprecare risorse e tempo"

Rete Civica e la deputata Fiorini all’attacco: "Siamo in clamoroso ritardo ed è un’opera strategica, non solo per il nostro territorio"

La deputata Lega Benedetta Fiorini e sullo sfondo la manifestazione di martedì

La deputata Lega Benedetta Fiorini e sullo sfondo la manifestazione di martedì

Reggio Emilia, 19 agosto 2022 - Dopo la protesta del comitato per la diga di Vetto – andata in scena martedì a 30 anni esatti dall’inizio dei lavori naturalmente mai conclusi – la politica torna a parlare del tanto discusso invaso da 100 milioni di metri cubi d’acqua sul fiume Enza.

Ad aprire le danze è Rete Civica, nel sollecitare la giunta regionale a intervenire una volta per tutte: "Al momento sono stati stanziati 3,5 milioni di euro per lo studio di fattibilità (sui 9,5 destinati all’autorità di bacino per la progettazione di infrastrutture in tal senso) ma ciò significa come minimo tre anni in più per il solo progetto. Un altro spreco di risorse pubbliche per l’ennesimo studio di fattibilità tecnico-economica".

Secondo Rete Civica è necessario che la Regione metta da parte "l’ostracismo verso gli invasi in montagna di medie e grandi dimensioni da parte di alcuni. Siamo in clamoroso ritardo sulle opere finalizzate alla preservazione idrica, che ci avrebbero consentito di affrontare meglio l’attuale emergenza siccità". Ben venga secondo il gruppo regionale allora "la petizione firmata da quasi 6mila cittadini per l’invaso. D’altronde il progetto potrà assicurare un futuro ai paesi coinvolti dall’invaso, anche sul versante di Parma, eliminando pericoli di alluvioni, creando una oasi faunistica e portando lavoro e turismo tutto l’anno".

Assieme al comitato martedì c’era anche la deputata Benedetta Fiorini (Lega), al fianco dei manifestanti. Una occasione per ribadire l’importanza dell’invaso, oltre a un impegno concreto nel portare avanti l’istanza in tutte le sedi politiche: "In questa fase di enorme emergenza idrica, energetica ed ambientale, un’opera strategica come la diga di Vetto non può essere bloccata dalla sinistra con l’arma della pseudo-burocrazia pur di mettersi di traverso a prescindere, perdendo tempo e sprecando altre risorse" attacca Fiorini.

"Alla manifestazione d el comitato pro diga, alla quale ho partecipato – prosegue – la richiesta è stata chiara e forte: riprendere i lavori sospesi da oltre 30 anni". Poi chiosa: "Basta, dunque, con i paletti ideologici, tipici di una sinistra retrograda e bacchettona, che per anni hanno tenuto bloccato il Paese e il nostro territorio. L’opera va fatta. Il mondo agricolo, zootecnico e delle imprese, unitamente alla cittadinanza tutta, non possono più farne a meno perché il suo valore è di caratura strategica e di ordine nazionale".