
Il consigliere interviene sulla realizzazione mai avvenuta dell’invaso "ormai sempre più necessario" "Ora che la sinistra ha smesso di opporsi all’idea, bisogna agire subito per il bene del nostro territorio".
"Un’esigenza ormai imprescindibile". Sono i termini usati dal consigliere di Forza Italia gruppo Terre Reggiane in Provincia, Giuseppe Pagliani, per inquadrare l’impellenza della realizzazione della diga di Vetto. Una struttura che garantirebbe "la produzione di energia idroelettrica, la regimazione a monte delle piene oltre al continuo e costante approvvigionamento di acque pulite dall’alta valle", essenziale "per l’agricoltura della bassa val d’Enza".
"La passata ed indigesta opposizione della sinistra alla costruzione della diga di Vetto sembra definitivamente superata – puntualizza poi Pagliani –. Nel complesso la posizione della sinistra più costruttiva è divenuta favorevole alla costruzione di un’invaso di dimensioni adeguate sull’asta del fiume Enza". In trincea, sostiene il consigliere, era rimasta "inutilmente la ex presidente della comunità montana ed ex sindaco di Vetto, Sara Garofani, che ha continuato ad opporsi al progetto".
"Noi sosteniamo con forza da oltre trent’anni l’indispensabilità della costruzione di invasi che permettano di approvvigionare l’acqua per le coltivazioni della val d’Enza, culla delle nostre migliori produzioni agroalimentari reggiane e parmigiane – rincara –. Il territorio vettese non ha altre importanti possibilità di sviluppo per la valle comparabili ai benefici che porterebbe in quel territorio la costruzione dell’invaso".
"Tanti anni di opposizione ideologica alla costruzione della diga da parte della sinistra hanno creato danni enormi – prosegue – ora la condivisione e il cambio di rotta nelle scelte della sinistra in regione e provincia sono favorevoli alla costruzione dell’invaso".
"Le condizioni climatiche sempre più imprevedibili e i periodi estivi di grande siccità obbligano a velocizzare il più possibile i tempi per approvare il progetto di costruzione", progetto "che dovrà prevedere delle modifiche – conclude – ma che rappresenta sempre un indispensabile punto di partenza".