"Dobbiamo esaminare gli atti Franci si difenderà più avanti"

Mariasilvia Grisanti, l’avvocato dell’artista accusato da una decina di ex allievi, spiega il silenzio di ieri davanti al gip: "Il mio assistito è molto provato, spiace sia stato dato in pasto alla folla affamata"

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di Alessandra Codeluppi

Di fronte a un’ipotesi di reato tanto pesante - violenza sessuale su una decina di giovani - e a un’indagine così complessa sui rapporti tra lui e i suoi allievi, per il momento Daniele Franci (in alto a destra) ha scelto il silenzio. Per il momento, appunto: comparso ieri davanti al gip Dario De Luca, il 44enne ormai ex direttore artistico del centro teatrale Etoile - da cui si è dimesso in questi giorni - ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. L’interrogatorio di garanzia, in cui Franci si è videocollegato dal carcere di Modena, si è chiuso dopo pochi minuti: "Dobbiamo ancora esaminare gli atti", spiega l’avvocato difensore Mariasilvia Grisanti.

Ma più avanti non è escluso che Franci voglia raccontare la propria versione: "Valuteremo la possibilità di chiedere di essere interrogati. Quando saranno chiuse le indagini preliminari avremo la possibilità di accedere al fascicolo e vedremo cosa fare".

Al momento l’indagine conta una decina di ragazzi come parti offese: si tratta di ragazzi che oggi hanno tra i 17 e i 22 anni - di cui quattro minorenni - che, secondo l’ipotesi investigativa, avrebbero subito abusi sessuali dal 44enne. Franci sarebbe riuscito a conquistarne il favore prospettando loro parti e incarichi negli spettacoli, facendoli sentire i suoi allievi prediletti e poi riuscendo a entrare in intimità fisica, protraendola anche quando loro opponevano un rifiuto. La maggior parte degli episodi sarebbe avvenuta nella camera di Franci nella sede di Etoile, e in un caso in quella di un ragazzo; altri durante spettacoli teatrali o nella sala costumi. Trattandosi di una situazione sfacettata, si è deciso di rafforzare il pool difensivo. Oltre a Grisanti è sceso in campo l’avvocato di Bologna Ercole Cavarretta: "Si tratta di un procedimento molto delicato. Valuteremo il quadro complessivo all’esito dell’indagine", dichiara lui.

Dopo aver visitato in carcere il suo assistito, Grisanti lo ha descritto "molto provato, ma lucido: ciò che è accaduto è stato scioccante, ma lui si difenderà".

Uno dei temi che sarà sviscerato è quello del consenso dato dai ragazzi, nonché i rapporti che avevano con lui. L’avvocato riflette anche sull’eco che ha avuto il caso, senza risparmiare critiche: "Mi spiace che Franci sia stato dato in pasto alla folla affamata, oltretutto neppure come imputato ma ‘solo’ come indagato. In uno stato di diritto mi lascia un po’ perplessa".

È una critica agli inquirenti? "No, non mi riferisco a loro - risponde l’avvocato Grisanti -. Ma Franci non ha fatto neppure in tempo a essere arrestato e già si sapeva tutto. Di certo c’è stato un eccesso mediatico".

Di fronte alla notizia che ha sconvolto la città, si è assistito a reazioni opposte. Sui social network c’è stato chi ha invocato la necessità di mantenere un atteggiamento garantista e chi invece si è sbilanciato in frasi molto pesanti, al punto che qualcuno ha deciso di chiudere il profilo Facebook di Franci.

Ed è scoppiato un caso politico: centrodestra e M5s hanno chiesto ai Comuni di stoppare i rapporti, mentre alcuni enti si sono affettati a dire che non avevano collaborazioni in essere. È anche scattata, come talvolta avviene, in termini spiacevoli, la sovrapposizione tra indagato e difensore: "Io stessa, che indossavo occhiali scuri, sono stata paragonata a Ozzy", ovvero il cantante dei Black Sabbath. "Ma non mi interessa nulla - liquida Grisanti -. Continuerò a svolgere la mia funzione".