Erbazzone verso le Igp e Dop: "Fa parte della nostra identità"

Bocciato il ricorso di Sfoglia Torino, accolte le controdeduzioni dei produttori. L’ultima parola sarà della Ue

L’erbazzone, tra i cibi più amati e riconoscibili della tradizione reggiana fin dal Medioevo, è pronto per diventare la 45esima Dop e Igp dell’Emilia-Romagna. Il Ministero dell’agricoltura mercoledì ha bocciato l’opposizione di Sfoglia Torino srl, che nel 2017 aveva acquisito Righi srl, e che intendeva trasferire parte della produzione in Piemonte pur continuando a usare il nome tipico. Accolte in pieno le contro-deduzioni presentate dall’Associazione produttori erbazzone reggiano, nata appositamente per tutelare e promuovere la nostra torta salata d’erbe a base di spinaci, bietole e Parmigiano-Reggiano stagionato. Il Masaf ha adottato la "decisione favorevole alla richiesta di registrazione del nome "Erbazzone Reggiano" come Igp e procederà alla trasmissione ai competenti uffici della Commissione Europea del fascicolo di domanda"; tra i documenti il Disciplinare che stabilisce in modo inequivocabile le caratteristiche del prodotto, gli ingredienti, la preparazione (dalla pasta al ripieno) e la cottura, gli "elementi che comprovano il legame con l’ambiente", controlli, confezionamento ed etichettatura… Qui si precisa in modo chiaro che la zona di produzione dell’Igp "è costituita dall’intero territorio della provincia di Reggio". Spetterà alla Ue dare l’ok definitivo a quello che già nel resto d’Italia è uno dei finger food per eccellenza. Grande la soddisfazione da parte dei produttori, del settore della ristorazione locale, e soprattutto dell’Associazione (costituita da Nonna Lea, Fattoria Italia, Bottega Gastronomica, La Vecchia Resdora e Big). Commentano i suoi legali, avvocati Giuseppe Pagliani e Gianluca Dallari, che l’hanno affiancata nei vari passaggi: "Le contro-deduzioni da noi presentate – affermano – sono state integralmente accolte dal Ministero dell’agricoltura, il quale ha giustamente riconosciuto l’indicazione Igp in favore dell’Erbazzone reggiano. Un ringraziamento particolare al ministro Francesco Lollobrigida, il quale ancora una volta si è distinto per la grande attenzione ai prodotti agroalimentari emiliani". Dopo anni di discussioni, nel 2022 era iniziato un lungo percorso che ha coinvolto le varie associazioni di categoria, singoli produttori e panificatori, che animano il nostro mondo economico, enogastronomico e culturale. Il 21 dicembre 2022 la Regione aveva iniziato la valutazione della domanda di registrazione; dopo la "riunione di pubblico accertamento" del 9 novembre 2023, il 12 dicembre 2023 era terminata l’istruttoria ministeriale e il Masaf aveva pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’istanza di riconoscimento. Poi il 17 gennaio 2024, il ricorso dell’azienda piemontese.

Importante in questo iter il ruolo degli enti locali che hanno potuto contare sull’assessore regionale all’agricoltura Alessio Mammi, reggiano, che oggi sottolinea: "Un’ottima notizia, è un prodotto che appartiene all’identità delle famiglie e delle comunità reggiane. L’iter per l’ottenimento dell’Igp è fondamentale per rafforzare la tutela, la promozione e la garanzia di un cibo sicuro".