Fatture false ed evasione: in 7 a processo, cinque coinvolti in ’Aemilia’

Tra questi spiccano, Antonio. Silipo, Antonio Gualtieri. e Salvatore Muto

Fatture false, imposte evase, documenti distrutti. Sette imputati sono chiamati a rispondere di una variegata serie di reati tributari: per loro si è aperto ieri mattina il processo davanti al giudice Giovanni Ghini. Tra loro, cinque persone sono state legate anche al processo di ‘ndrangheta ‘Aemilia’, alcune con ruoli di spicco ricoperti all’interno del sodalizio. Figura Antonio Silipo, 52enne di Cadelbosco, condannato in via definitiva, nell’abbreviato di ‘Aemilia’, a 14 anni. Due imputazioni sono in concorso con la figlia Floriana Silipo, 31 anni, di Cadelbosco, condannata a 6 anni e 3 mesi in ‘Aemilia’, in primo grado, e assolta in Appello. Ai due viene anche contestato, per la Reggiana Charter nautici srl, di non avere presentato la dichiarazione dei redditi per il 2013, con imposta evasa di 59mila euro. Il 52enne di Cadelbosco è imputato per un’altra accusa insieme al figlio Francesco, condannato nello stesso filone di ‘Aemilia’ a 3 anni e 8 mesi: distruzione e occultamento di alcune scritture contabili e documenti di cui è obbligatoria la conservazione, in particolare fatture emesse tra il 2009 e il 2011. C’è poi Antonio Gualtieri, 50 anni, residente a Reggio, condannato definitivo in ‘Aemilia’, in abbreviato, a 12 anni. Figura anche Salvatore Muto, 44 anni, condannato in ‘Aemilia’ in Appello a 9 anni e 2 mesi: come amministratore della Magisa srl, nel dicembre 2015 avrebbe distrutto scritture contabili e documenti. Figurano tra gli imputati anche un 59enne di Bagnolo e un cutrese 56enne. Il processo è stato riaggiornato in novembre.

Alessandra Codeluppi