Reggio Emilia, festa del primo Tricolore. Gentiloni: "Costituisce la nostra identità"

Giornata nazionale della bandiera, il presidente del Consiglio: "Nessuno può usarlo come vessillo di odio". E poi: "Un esempio il miracolo democratico dei costituenti". Le celebrazioni storiche

Graziano Delrio e Paolo Gentiloni nella sala del Tricolore a Reggio (foto Artioli)

Graziano Delrio e Paolo Gentiloni nella sala del Tricolore a Reggio (foto Artioli)

Reggio Emilia, 7 gennaio 2018 - Oggi, Giornata nazionale della Bandiera, si celebra a Reggio Emilia il 221° anniversario della nascita del Primo Tricolore, che nacque nella città emiliana il 7 gennaio 1797, quale bandiera della Repubblica Cispadana. Ospite delle celebrazioni, in qualità di rappresentante delle istituzioni nazionali, il presidente del Consiglio dei ministri Paolo Gentiloni (FOTO).

"Oltre al testo della Costituzione rendiamo omaggio ai costituenti: a una generazione politica che, uscendo dalla Resistenza e dalla Guerra, discutendo apertamente e liberamente, arrivò a sintesi unitarie che mantengono una straordinaria utilità e attualità, e lo fecero per servire Paese. È una lezione per tutti noi", ha affermato il premier intervenendo nella Sala del Tricolore.

Punti di sintesi nella Carta di cui ricorre il 70esimo anniversario, ha detto il premier, furono trovati da persone "che avevano contrapposizioni enormi fra di loro sul piano ideologico, molto più grandi di quelle che vediamo nella politica di oggi". Questo, cioè la capacità dei costituenti di elaborare il testo, fu "il miracolo democratico", da cui il premier auspica si possa prendere spunto anche nell'Italia di oggi.

E poi, al teatro Ariosto: "Tiriamo fuori dai cassetti la nostra memoria, per non dimenticare gli orrori e le minacce, ma anche le grandi conquiste di civiltà e di welfare. La bandiera è costitutiva della nostra identità". "Ciampi ricordava che il tricolore è un simbolo di libertà, non solo un vessillo di Stato", ha sottolineato Gentiloni.

E ancora: "A nessuno può essere consentito di usare il tricolore come vessillo di odio. Deve essere il vessillo del nostro Paese impegnato per il dialogo e la pace e il vessillo dei nostri valori sanciti dalla Costituzione e quanto mai attuali".  Il premier ha poi richiamato i valori che "le cicatrici della crisi si ci mettono davanti ogni giorno: lavoro, inclusione sociale, lotta alla povertà, riduzione delle diseguaglianze".

"Non è la stagione delle cicale quella che abbiamo davanti, non può esserci una chiusura impaurita nel piccolo mondo antico delle paure quotidiane: è il tempo di non disperdere i risultati ottenuti". Questo, per Gentiloni, deve essere l'obiettivo "di tutta la politica in vista prossime elezioni".

Il premier ha sottolineato anche il ruolo di Reggio Emilia nella storia d'Italia: "Qbbiamo bisogno di giornate simboliche come questa, in cui lavorare sugli anniversari. - ha affermato - E Reggio è simbolica per tanti aspetti della nostra storia nazionale. Un ruolo che è proseguito avanti nei decenni e nei secoli oltre la bandiera, come durante la Resistenza e la fase costituente. Un ruolo anche attuale: è uno degli ambienti economici, sociali e culturali che sono caratteristici d'Italia e invidiabili in tutto il mondo. L'economia di questa regione si caratterizza da sempre per le imprese e la loro capacità di innovazione, e contemporaneamente per un alto livello di servizi, di attenzione e cura alla persona e di attenzione all'educazione dei più piccoli e dei giovani, anch'esso invidiabile". 

TRICOLOREGC_28004859_125745

Le celebrazioni sono iniziate con con gli onori militari, l'inno nazionale e l'Alzabandiera in piazza Prampolini, nel centro cittadino. Presenti anche il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini e il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi.

Novità di quest’anno, la lectio magistralis dello scrittore Roberto Piumini ‘La Costituzione siamo anche noi’ nella Sala del Tricolore, dedicata agli studenti delle scuole elementari della città sui valori e i principi della Costituzione italiana, segue la consegna della Costituzione stessa a delegazioni di studenti in rappresentanza delle scuole reggiane.

Curioso siparietto durante la lectio magistralis: Piumini ha chiesto al pubblico presente in Municipio quali siano stati i 'costi' della Costituzione: ha preso la parola il presidente Gentiloni, che ha ricordato "le migliaia di morti e imprigionati che ci hanno dato la Costituzione".

Nel teatro Ariosto, l’incontro del presidente Gentiloni con studenti, associazioni, cittadini e gli altri rappresentanti istituzionali, con gli interventi del sindaco di Reggio, del presidente della Provincia Giammaria Manghi, del presidente della Regione e dello lo storico Alberto Melloni.

Diverse le iniziative che hanno animato il Museo del Tricolore, dal laboratorio per bambini ‘Bandiere ad arte’, alla visita guidata ‘Una Bandiera. Una storia’ a cura di Chiara Pelliciari, fino allo spettacolo ‘Tricolore e dintorni’. Dal 4 al 14 gennaio il Museo del Tricolore ospita la mostra itinerante ‘La grande guerra’, a cura dell’Ufficio storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, promossa in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia.

Infine, nell’Aula Magna ‘Pietro Manodori’ dell’Unimore, si è tenuto il convegno ‘A riveder le stelle. P. Angelo Secchi S.J. fra fede e scienza’, promosso da Rotary Club Reggio Emilia e Università, col patrocinio del Comune.

Delrio: "La patria pè di tutti, non va lasciata agli estremisti"

"Oggi diciamo che la bandiera e la patria appartengono a tutti": è il messaggio del ministro delle Infrastrutture e ai trasporti, Graziano Delrio, presente alle celebrazioni. "Gli eredi che si ispirano al fascismo - ha sottolineato Delrio - continuano a dire che sono loro i veri patrioti. Invece, i veri patrioti sono tutti i cittadini italiani che sanno che la Bandiera e la patria sono due cose troppo importanti per lasciarle a qualche gruppuscolo violento ed estremista". Secondo il ministro, dunque, questa "è una giornata molto importante. Oggi festeggiamo la nostra Bandiera, il nostro Tricolore, l'unità d'Italia. Il segno di un Paese - ha continuato Delrio - che si sta riprendendo e che sta cercando di rimanere unito, di non seguire la protesta e l'odio, ma il lavoro quotidiano, e di essere impegnato sui valori della Costituzione. Non per niente Reggio Emilia - ha concluso il ministro - è la città dove è nato il Tricolore ed è la custodia dei valori della Costituzione". 

Prodi: "Servono unità e obiettivi comuni"

"Unità e solidarietà" e "capire che si hanno obiettivi comuni. Questo significa la bandiera": sono i valori di cui necessita il Paese secondo Romano Prodi, presente a Reggio . Questa "è una delle poche tradizioni che è stata mantenuta - ha sottolineato l'ex premier - in un Paese che le ha perse quasi tutte. Ogni 7 gennaio - ha continuato il Professore - il presidente della Repubblica o il presidente del Consiglio vengono qui e rievocano una storia comune e ce n'é bisogno. In momenti di tensione e difficoltà - ha concluso Prodi - noi dovremmo capire come ci siamo salvati e siamo usciti da momenti ancor più difficili di quelli di oggi". 

Il sindaco Vecchi: "Bandiera e Costituzione, tra principi e valori"

"Quest'anno colleghiamo la festa del 7 gennaio ai 70 anni della Costituzione, che contiene in sé i principi e i valori della nostra convivenza". Lo ha detto il sindaco di Reggio Luca Vecchi, nel suo discorso al Teatro Ariosto, poi ha affermato: "È un peccato che qualcuno si sia preso la responsabilità di uscire dall'aula del Senato, derubricando lo ius soli e decidendo di lasciare il nostro paese un passo indietro sul percorso dei diritti". La centralità della persona - ha aggiunto Vecchi - come cardine della cittadinanza attiva è un tratto quasi antropologico dei reggiani".