"Giocare fuori? Assurdo. Dovremo rinunciare"

Il patron Azio Santini sull’impossibilità di usare il Palabigi: "Abbiamo un mese di tempo per scavare un metro. Vedremo"

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"Sono andato a lavoro alle 6,30 e finora ho solo risposto a chat e telefonate di tantissimi amici. Qualche chiamata è arrivata anche dal presidente della SuperLega. Un caloroso benvenuto e un messaggio: non mollare proprio ora…". Sono passate da poco le 13 quando Azzio Santini – patron della Conad Tricolore e amministratore delegato della Guimatrag – risponde dal numero d’ufficio a Cavriago. D’altronde il cellulare squilla all’impazzata e non potrebbe essere altrimenti: per chi non se ne fosse accorto, Reggio è tornata nella massima serie del volley maschile dopo quasi 30 anni.

Santini, l’ultima era stata la Latte Giglio annata 199394. Che effetto fa?

"E’ il giusto riconoscimento dopo 9 anni alla gestione passati sotto copertura. Non siamo mai stati sotto i riflettori; abbiamo evitato i grandi salti. Dopo aver salvato la società da un mare di debiti cercavamo solo stabilità. E ora siamo nell’olimpo della pallavolo".

Basso profilo, come le celebrazioni dopo il 3-1 con Cuneo nella decisiva Gara-4.

"Eravamo in quattro amici al bar. Io, il direttore sportivo Loris Migliari e le rispettive mogli alla pizzeria Villa Cupido di Cella fino a notte inoltrata".

E la squadra?

"Non so dove sia andata a festeggiare".

Questa poi.

"Ci sono differenze d’età, noi ormai siamo vecchi…Era giusto che ognuno festeggiasse a modo suo dove riteneva opportuno, senza elargizioni da parte di altri".

Tutto qui?

"Se guardo gli ultimi 9 anni, giocatori e allenatori sono stati certamente protagonisti, ma alla fine passano. Quello che rimane è la società, che c’era, e ci sarà".

Motivo per cui nei 4 amici non c’era coach Mastrangelo.

"Ha fatto il suo dovere fino in fondo, e ora andrà per la sua strada. Come detto, anche i tecnici sono di passaggio. Lo posso solo ringraziare. Ma di allenatori ne troveremo altri come abbiamo sempre fatto".

Al PalaBursi di Rubiera c’erano oltre mille spettatori; in via Guasco quanti ne avreste portati?

"Almeno 3mila. E abbiamo dovuto dire di no a procuratori e addetti ai lavori che finita la SuperLega erano interessati alla partita. Qualcuno si è anche arrabbiato (il termine era ben più colorito, ndr) ma avevamo quel palazzetto. E attenzione: posso solo ringraziare il sindaco di Rubiera Emanuele Cavallaro per la disponibilità e l’aiuto concesso".

Vi iscriverete alla SuperLega?

"Dal punto di vista economico siamo pronti. Lo sono gli sponsor; lo sono io in prima persona".

Ma…

"Senza il nuovo PalaBigi è impossibile".

Ci siamo tolti l’elefante dalla stanza.

"Dobbiamo completare la pratica entro i primi di luglio. Questo significa che entro quel periodo, l’altezza dell’impianto di via Guasco va aumentata di 1 metro. Siamo a 8 e dobbiamo arrivare a 9 per giocare ‘in deroga’ in SuperLega. Il come lo sappiamo: scavando. Fino all’ultimo giorno disponibile ci proveremo".

Perché non traslocare?

"Significa snaturare il nostro Dna reggiano. Siamo nati e viviamo a Reggio, e qui vogliamo rimanere. Peraltro il nostro main sponsor Conad Centro Nord gestisce un’area che va da Reggio a Piacenza, e non di certo Modena".

In caso di mancata iscrizione, venderete il titolo a Vibo Valentia, appena retrocessa?

"Sono balle. Che interesse avrebbero a spendere dei soldi? Piuttosto aspetteranno fino all’ultimo questa eventualità, per poi essere automaticamente ripescati".

A quel punto proverete un’altra cavalcata vincente in attesa del nuovo Palabigi?

"Quando arrivi sull’Everest, e più su di così non puoi andare, cala l’entusiasmo. Ripetersi sarà difficilissimo. E tra le ipotesi c’è anche il ridimensionamento".

Santini, c’è più soddisfazione o frustrazione allora?

"La serata di giovedì è stata impagabile. Punto. Il resto semmai arriverà dopo, quando dovremo dire alla città che non riusciremo a iscriverci. Ma sarà la frustrazione di tutta Reggio".

Stefano Chiossi