Guerra dei rifiuti tra Casalgrande e Atersir

L’assessore Benassi: "No al porta a porta, puntiamo sulle ecostation". La replica di Giberti: "Non è vero che i costi diminuirebbero"

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Non sono mancate le reazioni e le polemiche dopo le dichiarazioni dell’assessore all’ambiente di Casalgrande Daniele Benassi che ha ‘bocciato’ il sistema di raccolta rifiuti ‘porta a porta’ e ha proposto l’utilizzo di ecostation. Benassi venerdì in una nota aveva sottolineato che il porta a porta è un "sistema superato". Immediata la risposta, all’amministrazione di Casalgrande, del coordinatore del consiglio locale di Atersir per la provincia di Reggio Nico Giberti (sindaco di Albinea).

Benassi ha ricordato che dal "9 giugno di tre anni fa, data del nostro insediamento, ci siamo sempre battuti per far luce sul cambio di sistema di raccolta dei rifiuti, processo già parzialmente iniziato dall’amministrazione precedente. Come gran parte dei Comuni di pianura anche per Casalgrande la previsione al 2020 era quella di avviare il ‘porta a porta’ su tutto il territorio estendendo quella che oggi è solo una sperimentazione a Salvaterra. Vista l’esperienza di questi tre anni, durante i quali abbiamo potuto toccare con mano i problemi che il sistema di raccolta ha causato a diversi cittadini e attività imprenditoriali di Salvaterra, siamo giunti a una conclusione: il ‘porta a porta’ è un sistema superato". Benassi segnala che nonostante la serie di problematiche relative alla raccolta a domicilio del rifiuto "non cambia il parere del consiglio locale di Atersir che conferma l’intenzione di estendere il porta a porta non solo a tutti i comuni di pianura, ma anche ai comuni della prima collina e, in misura minore, ai comuni montani". L’assessore suggerisce invece le ecostation, punti di conferimento per indifferenziato e organico alle quali è possibile accedere sempre. Per Benassi è un "sistema che noi proponiamo come principale in alternativa al porta a porta". Con le ecostation, per il Comune di Casalgrande, si risparmierebbero "oltre 300mila euro all’anno".

Il coordinatore del consiglio locale di Atersir Nico Giberti ha subito replicato all’intervento di Benassi rimarcando che il sistema porta a porta è il "metodo di raccolta che ha permesso alla nostra provincia di traguardare gli ambiziosi obiettivi posti dalla Regione. Crearne strumentalmente un mostro è assolutamente inappropriato. L’amministrazione di Casalgrande non ha certo scoperto l’acqua calda teorizzando l’utilizzo di cassonetti intelligenti, che oggi sono un sistema sicuramente più maturo rispetto a qualche anno fa, tanto che i sindaci reggiani ne hanno candidato l’utilizzo sperimentale nel bando Pnrr". Per Giberti pensare però che i "costi di manutenzione di tale tecnologia, che prevede schede elettroniche in ogni cassonetto, siano inferiori rispetto all’utilizzo dei bidoncini del porta a porta è chiaramente un’utopia. Un altro utilizzo virtuoso dei cassonetti intelligenti è quello del supporto al porta a porta. In questo caso anche soltanto poche ecostation, tecnologicamente più evolute, possono fare la differenza se installate in punti strategici".

Matteo Barca