Il fidanzato di Saman: "Vergognoso che la Francia non abbia estradato lo zio Hasnain"

L’avvocato del ragazzo: "Lui si difende sostenendo che il corpo non è stato trovato. Intanto però scappa da chi e da cosa se è innocente?"

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"È vergognoso come la Chambre Penal di Parigi abbia rinviato ancora una volta l’udienza per decidere sull’estradizione di Danish Hasnain considerato dagli inquirenti italiani l’esecutore materiale del delitto di Saman Abbas".

È il commento di Claudio Falleti, avvocato che rappresenta il fidanzato della 18enne pachistana che si presume essere stata ammazzata dalla famiglia a Novellara, nella Bassa Reggiana, per un rifiuto a un matrimonio combinato in patria con un cugino. Ma anche per essersi innamorata del ‘pachistano sbagliatò, inviso alla famiglia.

"Lo zio si difende sostenendo che il corpo non è stato trovato – continua il legale che lancia un appello – intanto però lui scappa da chi e da cosa se è innocente? Venga in Italia a difendersi se non ha commesso un reato. La giustizia italiana offre questa grande opportunità".

Sono cinque gli indagati per l’omicidio della ragazzina sparita tra il 30 aprile e il primo maggio scorso, quando si presume essere stata ammazzata. Assieme allo zio Danish (in carcere in Francia dov’è stato catturato), ritenuto l’esecutore materiale del delitto, sono accusati in concorso anche il cugino Ikram Ijaz, in carcere a Reggio Emilia (dopo essere stato arrestato anch’egli in Francia), l’altro cugino Nomanhulaq Nomanhulaq e i genitori Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, tutti e tre latitanti ricercati: il primo si presume in Europa, gli altri due in Pakistan dove sono volati il primo maggio, ripresi dalle telecamere della Malpensa.