Reggio Emilia, 3 febbraio 2019 - L'epidemia influenzale sta colpendo duramente a Reggio dove, prima ancora di raggiungere il cosiddetto picco, ha mietuto una vittima mentre i casi gravi ricoverati per lo più in Rianimazione sarebbero già una decina. L’assessorato regionale alla sanità e l’ufficio igiene pubblica dell’Asl di Reggio stanno concludendo le verifiche e la prossima settimana renderanno noti numeri precisi. Il decesso si è verificato in ospedale dove una persona sofferente anche per altre patologie è stata sconfitta dal virus influenzale. L’epidemia sta colpendo a macchia di leopardo, imperversando in alcune regioni senza offrire spunti di particolare preoccupazione in altre. Nella stessa Emilia-Romagna l’influenza sembra avere andamenti diversi nelle varie province. Reggio è certamente tra le più colpite. Basta pensare che il bilancio finale dell’epidemia 2017-18 fu di 9 casi gravi senza alcun decesso mentre oggi, ancor prima del picco, i casi gravi sono altrettanti, di cui uno mortale.
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Avvicinandosi l’apice, la nostra provincia è preda dell’epidemia con parecchie assenze dal lavoro, ma soprattutto da scuola. I bimbi delle materne sono come sempre i più colpiti, non essendo ancora entrati in contatto con i virus A e B. Per la stessa ragione, rovesciata, l’influenza si accanisce molto meno con chi ha più di 65 anni e si vaccina da parecchio tempo. Una buona parte dei casi gravi riguarda però proprio gli anziani nei quali coesistono spesso varie patologie.
Tra i colpiti in maniera grave, alcuni già dimessi dall’ospedale, altri tuttora in trattamento, figurerebbe comunque anche una bambina. «I medici sentinella stanno svolgendo egregiamente il loro compito di segnalazione – commenta Emanuela Bedeschi, direttrice Igiene Pubblica dell’Asl –, i nostri contatti con città e provincia sono costanti, come pure con il laboratorio specializzato del Maggiore di Parma dove vengono inviati tamponi e prelievi. Difficile dire se l’epidemia è giunta al culmine. Certamente, dopo il consueto, annuale aumento dei casi conseguente al ritorno nelle comunità scolastiche a vacanze natalizie esaurite, l’epidemia era sembrata rallentare più che in passate stagioni influenzali. La vera epidemia era in ritardo, mentre oggi a Reggio fa sul serio. Il raggiungimento del picco è questione di giorni, forse di ore. La campagna vaccinale si è chiusa da tempo, ma vaccinarsi è ancora possibile, tenendo comunque sempre conto che dal momento dell’inoculazione deve passare una decina di giorni prima che il vaccino produca i suoi effetti. Nel pieno dei contagi, notizie confortanti giungono dalle categorie dei virus infettanti. Si tratta quasi sempre di germi già circolanti da tempo, gli A sia H1N1 che H3N2. Sinora il B è pressochè assente, ma non è il caso di illudersi troppo. I colpi di coda virali sono sempre dietro l’angolo, anche a picco ormai superato».