"La Croce Arancione discrimina" "Non è vero: assistiamo tutti"

"Croce Arancione? È discriminatoria". Questa la grave segnalazione da parte di Enrico Maria Bruti, cittadino di Montecchio e con una madre anziana allettata a casa per una frattura al femore. "Non può di certo camminare – ha detto Bruti – ma i controlli e la fisioterapia sono in ospedale. Ho chiamato la Croce Arancione e al solo sentire il nome di mia mamma mi hanno detto che non potevano venire a prenderla". La risposta dell’operatore, secondo la versione di Bruti, sarebbe stata quella di non avere abbastanza volontari per fornire il servizio di spostamento della signora Bolognesi.

"Senza neanche sapere la data o di cosa avessi bisogno – ha continuato Bruti, in collera - Un servizio di pubblica assistenza dovrebbe aiutare tutti, anche le persone disabili. È un comportamento discriminatorio: mia mamma non può fare carico sulla gamba ed è in sovrappeso. Ma ora può usare la carrozzina e bastava una sola persona che la spingesse, non serviva mica la barella". L’episodio precedente aveva visto infatti coinvolti quattro volontari della Croce Arancione di Montecchio oltre al signor Bruti e alla badante per riuscire a spostare l’anziana all’esterno: "Non chiederei aiuto se potessi fare da solo ma probabilmente, memori dell’ultima volta, non hanno voluto tribolare. Con la Croce Rossa di Cavriago, con due operatori, abbiamo sempre fatto tutto". Una questione inammissibile dunque: "Credo che la comunità e il sindaco di Montecchio meritino di sapere cosa succede. Un’altra volta avevo contattato Castelnuovo e mi avevano detto di non riuscire ma si erano mobilitati subito per trovarmi il servizio. C’è una bella differenza".

La situazione è stata tuttavia smentita dalla presidente della Croce Arancione di Montecchio, Cristina Fantesini: "Impossibile che qualcuno gli abbia negato il servizio, soprattutto se di Montecchio. Cerchiamo sempre di fornire il massimo delle cure a tutti i pazienti". Che si sia trattato forse di un malinteso? "Per trasportare in sicurezza questa signora dobbiamo avere un mezzo specifico e personale che quel giorno non era disponibile. Non facciamo discriminazioni di nessun tipo; i nostri servizi sono programmati da tempo. Altrimenti cosa ci staremmo a fare qui?".

Maya Menozzi